È il bilancio dei controlli straordinari effettuati dall'Istituto controllo qualità e repressioni frodi del Mipaaf e dai Nac dei Carabinieri.
Gli accertamenti sono stati effettuati in particolare sulla commercializzazione dei prodotti con marchi di qualità Dop, Igp, Stg, biologico, in diversi settori merceologici tra i quali il lattiero-caseario, l’ortofrutticolo e dei prodotti gastronomici lavorati.
Le operazioni si sono svolte in varie città d'Italia. In provincia di Salerno i controlli hanno portato al sequestro di 9 tonnellate di latte vaccino e bufalino privo della tracciabilità e in violazione delle norme igienico-sanitarie.
in provincia di Mantova si registra invece il sequestro di 50 tonnellate di paste alimentari/prodotti da forno/ gastronomici surgelati e di circa 300.000 etichette/componenti di packaging con false evocazioni di noti marchi Dop/Igp/Stg, destinati anche all’esportazione e commercializzati via web.
Sono 300.000 le etichette relative a prodotti ortofrutticoli (“insalate fresche – IV gamma”) commercializzate e pubblicizzate irregolarmente con indebite evocazioni di un noto marchio Dop sequestrare in provincia di Cesena e Brescia.
“Molte delle infrazioni e, peggio, delle frodi – ha detto il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo – hanno riguardato l’indebito uso dei marchi a denominazione, con un danno ancora più forte per i consumatori, che fanno affidamento sulla qualità dei prodotti, e per i produttori di autentiche eccellenze che ovviamente subiscono una concorrenza sleale. Il messaggio che con queste azioni vogliamo lanciare è chiaro: l’impegno per il rispetto della legalità è massimo, senza sconti per nessuno”.
Sul fronte delle azioni a tutela della corretta destinazione dei finanziamenti Ue nel comparto agroalimentare, i Nuclei antifrodi in provincia di Frosinone hanno attivato la procedura di revoca disposta dalla Regione Lazio dell’accreditamento di una società abilitata ai corsi di formazione, mentre in provincia di Napoli hanno individuato illeciti finanziamenti per circa 500.000 euro.
Ammonta a oltre 12 milioni di euro il valore delle frodi ai danni dell'Ue nel 2013 scoperte grazie a indagini tecnico-finanziarie sviluppate con mirate “analisi di rischio” ed accurate verifiche documentali, riscontri sulle banche dati, sui sistemi di rilevazione geosatellitari e con i “controlli in campo”.
Le principali irregolarità hanno riguardato false dichiarazioni aziendali su operazioni e attività produttive inesistenti, e false indicazioni sulla titolarità dei terreni anche con illeciti accessi telematici al Sistema informativo agricolo nazionale (Sian).
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Fonte: Agronotizie