La nuova realtà, che è già operativa per la vendemmia in corso, associa oltre 700 produttori e concentra un terzo di tutta la produzione vitivinicola di Reggio Emilia, pari a 350.000 quintali di uve lavorate.
“È una notizia di grande rilievo per il nostro territorio - commentano con soddisfazione i responsabili agricoli delle due unioni provinciali di Confcooperative e Legacoop Alberto Lasagni e Luigi Tamburini - Questa fusione è la risultante di una cultura sempre più orientata all’aggregazione che sta cambiando il volto della realtà agroalimentare cooperativa reggiana, attraverso concentrazioni fortemente orientate al mercato che hanno investito negli ultimi dieci anni sia il comparto vitivinicolo che il lattiero-caseario”.
Tutte le strutture delle tre cantine, che complessivamente fatturano 20 milioni di euro, resteranno in funzione. La lavorazione dei Lambruschi verrà concentrata su Arceto, mentre per le altre due si punterà decisamente sul “Rossissimo”, uno dei prodotti più richiesti dal mercato per arricchire naturalmente altri vini di grado e colore.
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Fonte: Fedagri - Confcooperative