Mentre mezza Italia boccheggia con la colonnina di mercurio che supera i 40 gradi, le tempeste estive hanno colpito a macchia di leopardo il Nord Ovest d’Italia: trombe d’aria, nubifragi e grandine hanno fatto salire ad oltre un miliardo il conto dei danni provocati all’agricoltura, tra perdite e maggiori costi.

E’ quanto stima la Coldiretti, che ha chiesto di verificare le condizioni per la dichiarazione dello stato di  calamità nei territori colpiti dall’ondata di maltempo: Piemonte, Liguria e Lombardia, ma anche in alcune zone di Toscana e Umbria.

"I nostri tecnici sono al lavoro per monitorare i danni causati dal maltempo nel Pavese e tra Milano e Varese – informa la Coldiretti – dove sono numerosi gli alberi divelti, i campi di mais spianati dalla furia del vento che ha scoperchiato anche serre e danneggiato impianti fotovoltaici".
"Ma anche in Piemonte, nell’Alessandrino e nell’Astigiano – continua Coldiretti - si stanno valutando i guasti subiti dai vigneti di Brachetto e delle altre pregiate varietà della zona, mentre in Liguria sono sotto osservazione gli effetti delle trombe d’aria sulle serre dell’Imperiese".

"In questa pazza estate interi raccolti sono stati spazzati via dalla furia del vento, dalla pioggia e dalla grandine ed il lavoro un intero anno degli agricoltori e delle loro famiglie - riporta Coldiretti - è stato distrutto in pochi minuti per colpa di violente bufere accompagnate da grandine con chicchi di grandi dimensioni che hanno allagato campi, divelto alberi, tetti e serre e raso al suolo interi raccolti".

"L’ennesima ondata di maltempo conferma un 2013 caratterizzato nelle campagne dal ripetersi di eventi estremi con sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi e intense dopo una primavera estremamente piovosa soprattutto nelle regioni del Nord – conclude la Coldiretti - Si tratta degli effetti dei cambiamenti climatici con i quali è costretta a convivere l’agricoltura che a differenza delle attività industriali si svolge all’aria aperta ed è quindi soggetta alle bizzarrie del tempo, oltre alle difficoltà di mercato dovute alla crisi".