La richiesta deriva dalla dalla grave situazione climatica determinatasi, in particolare al Nord, caratterizzato da un'abbondanza di piogge che non ha consentito, ad oggi, di effettuare la semina del mais.
Una situazione - secondo Copagri - che rischia di produrre l'effetto di ridurre pesantemente la resa della produzione di mais in campo, con la conseguente mancanza del prodotto. Un dato che potrebbe prestarsi ad un'enorme speculazione sul mercato tale da far aumentare drasticamente i prezzi.
"La nostra organizzazione - aggiunge Verrascina - ha sempre contestato l'utilizzo che sottrae risorse al ciclo produttivo destinato all'alimentazione umana e, tanto più oggi, occorre rinnovare il primato della produzione agricola a tale fine su ogni altro scopo"
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Fonte: Copagri