"Una boccata di ossigeno". Così la Coldiretti commenta la decisione presa dal Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) di tagliare il tasso d'interesse principale (tasso di rifinanziamento) di un quarto di punto, portandolo allo 0,50% dallo 0,75% e raggiungendo un nuovo minimo record.
"Ci auguriamo - continua una nota di Coldiretti - possa favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese per le quali secondo la stessa Banca centrale c’è stato 'un aumento delle necessità di finanziamento' accoppiato a 'un peggioramento della disponibilità di prestiti bancari".

La Coldiretti ha sottolineato che il credito agrario erogato alle aziende agricole ha subito un taglio del 22 per cento nel 2012, con il valore delle erogazione sceso al livello più basso dal 2008. L’effetto credit crunch si è fatto sentire anche nel settore agricolo dove calano i finanziamenti e aumentano le sofferenze. Nel 2012 - riporta la Coldiretti - è stato erogato un monte-crediti all'agricoltura di 2,11 miliardi di euro, contro i 2,73 miliardi circa registrati nel 2011.

"In agricoltura - conclude la Coldiretti - c’è ancora voglia di investire, ma dall'inizio 2013 si è verificato un netto rallentamento della gestione dell'iter istruttorio presso le maggiori banche attive nel settore del credito agrario, con un preoccupante blocco dei processi di investimento,  in particolar modo legati ai rinnovi degli impianti e macchinari".

Il taglio dei tassi è una buona notizia anche la Cia - Confederazione italiana agricoltori, che però aggiunge: "E' necessario che le banche riaprano i cordoni della borsa. Perché se il costo del denaro cala, ma non aumentano contemporaneamente i prestiti al comparto, la situazione rimarrà quella attuale, di sofferenza estrema".