C'è un nuovo Governo e, ovviamente, un nuovo ministro per le Politiche agricole, Nunzia De Girolamo. E' la seconda volta che una donna prende la guida del dicastero di via XX Settembre a Roma. Prima di lei l'unico nome al femminile è quello di Adriana Poli Bortone, dal maggio 1994 al gennaio del 1995. Chi si aspettava che i media dessero risalto a questa nomina è rimasto deluso. Non che sia passata sotto silenzio, ma gli aspetti che la stampa ha colto sono andati quasi sempre in direzioni diverse dall'agricoltura. Prendiamo il caso de “Il Resto del Carlino” che il 28 aprile si sofferma sul consorte del ministro, di diversa appartenenza politica. Così pure il “Corriere della Sera” del 30 aprile o “Libero” del 28 aprile, che raccoglie un commento, cortese e di circostanza, da parte di Giancarlo Galan, il cui nome era nella rosa dei “papabili” a questa carica, che già aveva ricoperto fra il 2010 e il 2011. Poi il “Secolo XIX”, che al neo ministro chiede un'opinione sui tagli allo stipendio dei ministri piuttosto che sulle politiche agricole prossime venture. Nemmeno “Italia Oggi” del primo maggio parla del ministro in chiave agricola, ma si limita a una breve notizia che ne ripropone il curriculum, quasi fosse in cerca di un posto di lavoro. A parlare di agricoltura ci pensa il presidente della Comagri, Paolo De Castro, che dalle pagine della “Gazzetta Del Mezzogiorno” suggerisce al neo ministro di guardare all'Europa e alle differenze fra agricoltura italiana e quella di Francia, Spagna e Germania. In queste ultime il reddito degli agricoltori cresce. In Italia cala. Un motivo ci sarà.

Agricoltura in sofferenza

Se in Italia il reddito agricolo è in flessione una parte delle cause si possono cercare nelle crisi che ciclicamente attraversano il settore, come quella del riso, con costi in crescita e prezzi in calo, dei quali parla il “Giorno” del 29 aprile. Uno studio di Confagricoltura pubblicato sul quotidiano cremonese “La Provincia” del 25 aprile, conferma che la situazione di crisi preoccupa e molto il mondo agricolo. Conseguenza e allo stesso tempo causa dei problemi che affliggono il settore, è il crollo del credito agricolo, sceso del 22% come si può leggere dalle pagine di “Avvenire” del 27 aprile. In sofferenza c'è poi il settore delle macchine agricole. In proposito il presidente di FederUnacoma, Massimo Goldoni, ha lanciato dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” del primo maggio un appello per sostenere il rinnovo delle macchine agricole con una politica di incentivi. Fra i problemi sul tavolo c'è anche il calo delle esportazioni agroalimentari, che pur conservando il segno più davanti hanno fatto registrare nel 2012 una flessione rispetto all'anno precedente. I dettagli si possono leggere su “Repubblica” del 29 aprile. Speriamo che l'intervento della Ue, che ha sbloccato quasi 36 milioni per promuovere l'agroalimentare sui mercati esteri, possa ridare fiato all'export. E' questa la notizia riportata da “Italia Oggi” del 26 aprile.

I salumi negli Usa

In tema di export molti quotidiani, e fra questi “Il Sole 24 Ore” del 27 aprile, “L'Unità” del 28 aprile, “La Padania” del 29 aprile, per citarne alcuni, riportano la notizia della riapertura delle frontiere Usa ai nostri salumi a breve stagionatura (gli altri, come i prosciutti, avevano già via libera). Il blocco durava ormai da oltre 15 anni e la sua rimozione potrà dare una mano alla ripresa dell'export. Non solo gli Usa ma anche la Cina sono fra gli obiettivi del nostro export e dalla Lombardia, così fa sapere “La Padania” del 30 aprile, sono partiti prodotti agroalimentari per 18 milioni di euro, con una crescita di oltre l'80% sull'anno precedente.

Sempre divisi

Continua intanto la “querelle” tutta italiana sul nuovo assetto della cooperazione, dopo la nascita del nuovo polo, Ue.Coop, voluto da Coldiretti. Una scelta che sembra contrapporsi a quella di Agrinsieme, l'altro polo cooperativo nel quale sono confluite gran parte delle sigle del mondo agricolo, con l'eccezione, ovviamente, di Coldiretti. I primi segnali della contesa li anticipa “Italia Oggi” del 25 aprile, seguita il 29 aprile dal “Corriere della Sera” che ripercorre alcune tappe di questa vicenda. Torna sull'argomento il primo maggio “Italia Oggi” per descrivere la nuova creatura cooperativa targata Coldiretti, che raccoglie molte espressioni della cooperazione anche distanti dall'agricoltura. Nello stesso giorno “Il Sole 24 Ore” conferma il riconoscimento di Ue.Coop da parte del ministero dello Sviluppo. E, c'è da scommetterci, le contrapposizioni continueranno a lungo. Tornano così nel cassetto le speranze di un'agricoltura più unita e forte nelle sue rappresentanze. Peccato.