Aprile negativo sui mercati agricoli alla prima fase di scambio. I prezzi hanno subito una flessione del 3,4% rispetto a marzo e del 2,5% su aprile 2011. E' quanto rileva l'Ismea sulla base dell'indice dei prezzi agricoli all'origine che si è attestato, nel mese in esame, a 126,7 (base 2000= 100).

Su base mensile le rilevazioni dell'Istituto indicano un calo dei prezzi più marcato per le produzioni vegetali (-6,5%), a fronte di una flessione dello 0,9% per il comparto zootecnico.

Nel dettaglio, emergono a livello congiunturale riduzioni significative per ortaggi (-18,9% su marzo 2012) e frutta (-5,7%), entrambe imputabili a fisiologiche fluttuazioni del mercato. Il mese di aprile coincide infatti con la fase finale della campagna di commercializzazione di molte varietà ortofrutticole come agrumi, cavoli e cavolfiori e diversi ortaggi a stelo.

Sempre tra le coltivazioni si registrano invece variazioni positive per cereali (+2,1% rispetto a marzo), oli d'oliva (+1,1%) e vini ( +0,4%).

Nel comparto zootecnico la dinamica mensile evidenzia una riduzione per il bestiame vivo dello 0,6%. Solo gli ovicaprini aumentano del 3,6%, mentre risultano in flessione le quotazioni di avicoli ( -3%), suini (-1,7%) e bovini (-0,3%). Negativo l'andamento anche per i lattiero caseari (-1,3%), a causa dei cedimenti di burro (-10,7%) e formaggi grana, che in media hanno perso in un mese l'1,8 per cento, con punte del -3,3% per il Parmigiano Reggiano.

Dal confronto con lo scorso anno emerge un calo del 4,9% delle produzioni vegetali e una tenuta (+0,3%) dei listini zootecnici.

Tra le coltivazioni, le flessioni maggiori hanno interessato gli oli di oliva, che rispetto ad aprile 2011 hanno ceduto oltre il 30%. Anche i cereali hanno fatto segnare una riduzione del 12% su base annua, che riflette principalmente i ribassi di mais (-16,7%), frumento tenero (-15,2%) e risone (-25,5%).

La dinamica tendenziale evidenzia inoltre un calo del 9,7% per la frutta e un aumento dei prezzi dell'1,5% per gli ortaggi. Resta a due cifre l'aumento tendenziale dei vini, che su aprile 2011 spuntano un più 37,5%.

Nel comparto zootecnico - conclude l'Ismea - al favorevole andamento del bestiamo vivo (+4,7%) si è contrapposta una tendenza al ribasso per i lattiero caseari (-4,3%).