Le forniture di verdure e degli altri prodotti deperibili hanno subito un taglio di almeno il 30% nelle regioni interessate dal maltempo con le consegne che procedono a macchia di leopardo sul territorio nazionale dove in alcuni Paesi isolati i negozi sono addirittura chiusi o gli scaffali completamente vuoti mentre la situazione migliora nelle città come Roma. E’ quanto emerge da un monitoraggio alla riapertura settimanale di negozi e mercati effettuato dalla Coldiretti che ha mobilitato 10mila trattori degli agricoltori associati per collaborare con le amministrazioni comunali e provinciali proprio al ripristino della circolazione con un appello del presidente nazionale Sergio Marini. "Sono stati allertati anche i vivaisti - prosegue la Coldiretti - per collaborare alla messa in sicurezza degli alberi che sotto il peso della neve crollano sulle strade".

Decine di migliaia di chilometri di strade nelle campagne ed anche nei centri urbani sono state pulite grazie, sottolinea la Coldiretti, a trattori utilizzati come spalaneve e spandiconcime adattati per la distribuzione del sale contro il gelo ma la situazione resta difficile ed l'impegno continua.

"Il danno per la filiera agroalimentare ammonta già - stima la Coldiretti - a 100 milioni di euro non solo per le difficoltà nei trasporti che hanno già impedito la consegna di oltre centomila tonnellate di frutta, verdura, uova, latte fresco ed altri prodotti deperibili ma anche perché le piante  cedono sotto il peso della neve mentre si registra una impennata nei costi di riscaldamento delle serre, il gelo sta bruciando le verdure invernali in campo cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli e se continuerà a morire saranno anche viti e ulivi come nel 1985, con danni incalcolabili destinati a durare nel tempo". 

"Almeno due  milioni di mucche e maiali nelle stalle isolate rischiano di rimanere senza acqua e cibo per le difficoltà di garantire l’approvvigionamento dei mangimi sulle strade e per i danni provocati dal gelo alle condutture che portano l’acqua agli abbeverato ma in alcuni casi a cedere - conclude la Coldiretti - sono le stesse stalle,  le serre o le strutture agricole sotto il peso della neve".