"Dal miele con l'etichetta braille alla pasta 100 per cento con grano italiano, dal maiale on line per salumi supervisionati al primo yogurt di latte d'asina per bambini intolleranti, dal vino dell'imperatore all'ospedale con menu a chilometri zero fino all'agricoltura che combatte la tratta degli schiavi. Sono questi i giovani talenti sui quali il presidente del Consiglio Mario Monti può fare affidamento per il rilancio dell'economia italiana". E' quanto ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, durante la premiazione degli Oscar Green 2011 il premio per l'innovazione dei Giovani della Coldiretti con l'Alto Patronato del presidente della Repubblica. "Il piano di dismissioni dei terreni agricoli a favore dei giovani agricoltori è importante - ha sottolineato Marini -. Il costo dei terreni è il principale ostacolo all'avvio di imprese in agricoltura".

Fare della propria sensibilità un lavoro: è così che ha fatto Gianni Infantino, vincitore della categoria Sostieni lo sviluppo, inserendo sui vasetti del suo miele l'etichetta in linguaggio braille corredati anche di un libro che attraverso le illustrazioni tattili racconta il fantastico mondo delle api anche ai non vedenti. Lui e gli altri cinque vincitori del concorso 'Oscar Green' sono stati premiati a Palazzo Rospigliosi, a Roma, alla presenza del presidente della Coldiretti Sergio Marini e di Vittorio Sangiorgio di Giovani Imprese della Coldiretti. Per la categoria Campagna amica vincitore è Cristian Merlo che è riuscito a produrre il primo yogurt con il latte di asina per i bambini intolleranti.

Erika Pedrini vince per la categoria Esportare il territorio: ha recuperato i vitigni dell'impero Austro-Ungarico per produrre un ottimo vino d'altri tempi. Per la categoria Stile e cultura d'impresa vince Manuele Ferri che ha promosso il primo grande fratello nella stalla attraverso I'Ipad per seguire costantemente i maiali durante la crescita, controllandone alimentazione e benessere. Filippo Tramonti vince, invece, per la categoria Oltre la filiera che ha preso in mano tutta la filiera, dal grano alla pasta, facendo parte di un consorzio che ha la sua punta di diamante nella pasta Ghigi che è il sesto produttore nazionale con 500mila quintali di pasta italiana, rigorosamente ogm free. Elena Comollo è la vincitrice della categoria In-generation che, insieme a due suoi soci, è la fondatrice di una cooperativa agricola attenta al sociale, retta da giovani produttori piemontesi che privilegiano la filiera corta e promuovono il consumo di prodotti di stagione, i gruppi di acquisto e soprattutto il chilometro zero. Per l'ultima categoria, quella di Paese amico, vince Amos con il progetto di fornire all'ospedale pasti a chilometro zero. Un successo dai grandi numeri: quattro miliardi di pasti in quattro anni per un milione di euro di prodotti locali acquistati presso le imprese agricole del territorio.