In mano ai giovani l’agricoltura può diventare la paladina della lotta al degrado ambientale e ai cambiamenti climatici.
Già oggi è l’unico comparto produttivo a vantare un bilancio positivo delle emissioni di gas serra: ora il settore primario 'junior' dimostra di poter diventare ancora più eco-compatibile. Sono gli imprenditori 'unger 40' della Cia, Confederazione italiana agricoltori a rilanciare l’impegno per un’agricoltura 'amica dell’ambiente', in occasione del seminario "Il futuro dell’agricoltura europea dipende dai giovani agricoltori: il ruolo della Pac attuale e di quella post 2013", che si svolgerà a Palermo il 18 e 19 ottobre.
Ridurre del 15% l’uso di acqua, del 20% l’impiego dei fitofarmaci, del 15% le lavorazioni superficiali dei terreni, e aumentare del 25% la produzione di energia da biomasse, del 10% le coltivazioni biologiche e del 3% il rimboschimento. Questi gli obiettivi suggeriti dai giovani imprenditori di Agia-Cia, con cui l’agricoltura può fare la sua parte nella sfida ambientale, bene interpretando la spiccata impronta ecologica della nuova Pac.
Multifunzionalità e attenzione all’ambiente 'vanno a braccetto' nelle proposte dei giovani dell’Agia, che saranno presentate al meeting di Palermo. Tra le altre, ricordiamo le 'vigne gremì', le aziende a zero emissioni di CO2, l’istituzione della rete nazionale della biodiversità, le imprese agricole autosufficienti energicamente, gli orti cittadini e le fattorie sportive. Fino al progetto a più lunga scadenza che prevede la realizzazione di forme di etichettatura che esplicitano al consumatore il risparmio di CO2 associato ad ogni cibo, prodotto in coltivazioni 'gremì'. Tutte proposte lungimiranti capaci di tradurre la sostenibilità ambientale in un’occasione di redditività, in grado di far 'fruttare' la spiccata vocazione ambientale della nuova Pac.
E sono proprio i giovani a dimostrarsi i più adatti a recepire queste possibilità. Sono gli 'unger 40', infatti, i più attenti all’impatto ambientale del proprio lavoro e i più predisposti all’innovazione.
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Fonte: Agia-Associazione giovani imprenditori agricoli della Cia