Il 20% delle aziende agricole europee ha chiuso dal 2003 ad oggi e l'80% di quelle rimaste è collocato in soli sette Stati, con l'Italia che occupa, dietro la Romania, il secondo posto (1,6 milioni di imprese, il 13,5% del totale Eu 27, con un calo del 17% rispetto al 2003).

I primi dati sul Censimento agricolo 2010 (Agricultural census) pubblicati da Eurostat certificano la scomparsa della professione agricola dalle economie dei 27 stati membri dell'Ue, come dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso.

Nella classifica dei Paesi europei con maggior terreno agricolo l'Italia si trova al settimo posto con 12,9 milioni di ettari, 7,6% del totale Eu 27, calo dell'1,8% rispetto al 2003.

"Questo dimostra invece ancora una volta quanto sia penalizzante il modello distributivo delle risorse proposto dalla Commissione europea, e quindi la gravità del danno che verrebbe arrecato al comparto agroalimentare nazionale. Purtroppo - afferma Tiso - questi dati non fanno che certificare l'entità di una crisi che non accenna ad allentare la sua morsa e l'incapacità degli esecutivi europei di prendere le misure adeguate per favorire la ripresa. Quel che più colpisce è la drastica riduzione di coloro che scelgono di dedicarsi all'agricoltura nell'Ue a 27. Confeuro ribadisce da tempo la necessità di un intervento culturale volto a promuovere il ruolo dell'agricoltura non solo in termini economici, ma anche di tutela dei territori e di settore in grado di recepire e vincere le sfide poste dalla globalizzazione".

 

The number of agricultural holdings in the EU27 fell by 20% between 2003 and 2010