L'azienda-famiglia resta il modello di riferimento per l'agricoltura italiana. E le nuove generazioni, rileva un'indagine della Rrn, Rete rurale nazionale dedicata alle famiglie rurali non sembrano deviare rispetto al solco tracciato dai loro genitori, seppure con un occhio più attento ai temi dell'innovazione e della multifunzionalità e con una forte attenzione agli aspetti della qualità delle vita.

Esigenze che anche l'Ismea riscontra nel suo rapporto diretto con i giovani agricoltori, ai quali dedica molti dei suoi strumenti di supporto. 

"Crescere si può, dunque, anche con l'agricoltura. Ma a condizione che attorno alla famiglia rurale - spiega l'Ismea - si creino quelle sinergie in grado di favorirne, anche attraverso specifici strumenti e interventi, la valorizzazione e il radicamento sul territorio".

L'obiettivo è coniugare, quindi, tempo libero, famiglia e lavoro in un unicum che solo le realtà rurali sembrano ad oggi in grado di offrire nella loro integrità, in un contesto che favorisce una piena interrelazione tra tali esigenze.

Quello che i giovani chiedono alle istituzioni sono migliori strumenti di welfare, tarati sulle esigenze delle famiglie rurali e in particolare sulla gestione dei figli: dall'offerta didattica a quella culturale e ricreativa, dal sostegno alla genitorialità alla qualità dei servizi sanitari. Mentre l'impresa necessita, in un'ottica di sviluppo e di ammodernamento, di maggiori infrastrutture, ma soprattutto di strumenti di supporto per un migliore accesso al credito. 

Un'esigenza, quest'ultima, molto sentita anche in considerazione delle difficoltà che i giovani agricoltori incontrano nelle fasi di start-up o di subentro, seppure supportate da efficaci piani di business.

A confermare la forte sensibilità verso le azioni di supporto all'impresa sono i dati Ismea sull'operatività di due strumenti specifici: il subentro, riservato ai giovani agricoltori, e le garanzie dirette che favoriscono i rapporti con il sistema creditizio.

Emerge, in particolare, che il 36% delle richieste di garanzia intermediate da Ismea sono a favore di giovani agricoltori e che un quarto delle operazioni fa riferimento a iniziative di start-up.

Si rivela inoltre una maggiore concentrazione dell'operatività in due regioni del Mezzogiorno: la Sicilia, da cui proviene il 28% delle richieste di garanzia, e la Puglia al 18% di quota, seguita dalla Campania. Uno spaccato geografico che ricalca sostanzialmente la presenza delle famiglie rurali a livello regionale, numericamente più elevata - secondo l'indagine dalla Rrn - in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia.

Scarica i primi dati sintetici dell'indagine sulle famiglie rurali (pdf).