Nell’orbita terrestre stazionano centinaia di satelliti che ci permettono di vedere la televisione, di telefonare, di sapere le previsioni del tempo e di conoscere la superficie terrestre attraverso il telerilevamento.
Il telerilevamento - Remote Sensing - è un insieme di tecniche di ripresa, elaborazione ed interpretazione di dati che permettono di conoscere a distanza il comportamento delle superfici, sfruttando l’energia elettromagnetica come vettore di informazione.
Le potenzialità e i risultati offerti dai satelliti per il telerilevamento sono notevoli se si considera la relativa facilità di ottenere informazioni di qualsiasi tipo (in particolar modo, i parametri ambientali), in breve tempo, a distanza, con riprese ripetute nel tempo, con una grande copertura spaziale, con oggettività, precisione e, soprattutto, una maggiore economicità rispetto ad altri metodi di rilevazione.
Le applicazioni dei dati satellitari in campo ambientale sono molteplici e tutte di grande importanza: il monitoraggio e la gestione del territorio; la valutazione di impatto ambientale, la lotta all'abusivismo edilizio e ai reati ambientali; le previsioni e il controllo delle catastrofi grazie alla valutazione di rischi come incendi, alluvioni; il controllo di faglie e anomalie, dei movimenti tettonici, instabilità pendii; lo studio dell’idrologia e delle risorse idriche; l’aggiornamento della cartografia e della topografia; il monitoraggio di sostanze inquinanti; il monitoraggio dell'atmosfera, dei mari.
Ci preme, in questa sede, esaminare l’utilizzo del telerilevamento in ambito agricolo, forestale e botanico, determinante per la mappatura delle diverse tipologie di piante, per il controllo del loro stato fenologico e di salute, per lo studio del livello dell’umidità, l’analisi delle stime di produzione e di altre indicazioni colturali e vegetazionali.
In queste attività, gioca un ruolo fondamentale soprattutto il dato satellitare multispettrale che, utilizzando diverse bande spettrali, consente di identificare maggiormente le tipologie di suolo o in generale la sostanza o elemento chimico di interesse, rilevando la loro caratteristica firma spettrale e discriminandola dalle altre.
Sono molti i satelliti che acquisiscono dati multispettrali (Landsat, Spot, Worldview, Aster, RapidEye) ognuno con una propria risoluzione, ampiezza di ripresa, numero e tipologie di bande spettrali.
Tra questi, segnaliamo il sistema satellitare RapidEye (cinque satelliti artificiali eliosincroni, risoluzione di 5 m, cinque bande multispettrali) progettato per andare incontro alle necessità dell’agricoltura: primo sistema satellitare commerciale ad acquisire immagini ai limiti della banda infrarossa (banda "red-edge").
Questa zona spettrale fornisce informazioni specifiche sul contenuto di clorofilla e quindi sul livello di azoto nelle colture. Dati che permettono, ad esempio, il controllo della salute della vegetazione e l’ottimizzazione della separazione delle specie.
Inoltre, caratteristica fondamentale dei 5 satelliti - che hanno lo stesso tipo di equipaggiamento di sensori e viaggiano uno dietro l'altro nella stessa orbita - è il tempo molto breve di rivisitazione che permette l’acquisizione d’immagini di grandi superfici in pochissimo tempo. Questo consente ai clienti di usufruire di più immagini stagionali (se non mensili e anche settimanali) delle loro coltivazioni per gestire e monitorare al meglio le risorse agricole.
Concludendo, le informazioni satellitari giocheranno un ruolo sempre più importante nel futuro della gestione del territorio e quindi anche nel futuro della gestione agricola.
I dati satellitari della costellazione RapidEye sono distribuiti in Italia dalla società iptsat di roma.
Iptsat è da anni impegnata a interagire con la comunità degli utenti GIS e del Telerilevamento fornendo alta professionalità su tutti gli aspetti legati all’utilizzo di tali tecnologie e proponendo soluzioni ad alto valore aggiunto a supporto dei propri clienti; da oltre 10 anni è Business Partner della ESRI Italia e da aprile 2008 è diventata test center ufficiale AICA per l’ECDL GIS.
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Fonte: I.P.T.