Fornire agli agricoltori soluzioni innovative, efficaci e sostenibili. È questo l'obiettivo che aveva Syngenta venticinque anni fa, quando nacque dalla fusione tra Novartis Agribusiness e Zeneca Agrochemicals, ed è la stella polare che guida il Gruppo ancora oggi e per i prossimi venticinque anni.
D'altronde le sfide che il settore deve affrontare non sono poche e c'è disperato bisogno di prodotti innovativi. Ogni giorno gli agricoltori devono fare i conti con gli effetti dei cambiamenti climatici e con una richiesta di maggiore sostenibilità ambientale, da coniugare con quella economica. Ma sono alle prese anche con una normativa sempre più stringente e l'emergere di nuove avversità. Di agrofarmaci di origine naturale, sementi innovative, biostimolanti e soluzioni digitali ne hanno discusso Ivano Valmori, fondatore di Image Line® e direttore di AgroNotizie®, e Massimo Scaglia, ceo di Syngenta Italia.

Ivano Valmori, fondatore di Image Line® e direttore di AgroNotizie® (sinistra) e Massimo Scaglia, ceo di Syngenta Italia (destra)
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Un quarto di secolo di vicinanza agli agricoltori
Il primo pensiero, ripercorrendo i venticinque anni di attività di Syngenta, è rivolto agli agricoltori. "Il segreto del nostro successo è stato rimanere sempre vicini a loro, con prodotti di qualità, ma anche con una rete tecnica capillare e competente", spiega Massimo Scaglia. Non si tratta solo di agrofarmaci, ma anche di sementi e nuove varietà che hanno modificato le abitudini di consumo, migliorando al tempo stesso la redditività delle aziende agricole.
La sostenibilità, parola oggi onnipresente, è sempre stata nel Dna dell'azienda, ben prima che diventasse un tema centrale nel dibattito pubblico. "Abbiamo lavorato da sempre sulla sostenibilità, e la crescente attenzione ai temi ambientali ci ha spinto ulteriormente a progettare soluzioni a minore impatto", racconta Scaglia.
Ma è anche sul fronte normativo che si gioca una partita delicata. "L'Europa impone regole così restrittive da impedire la registrazione di prodotti innovativi che altrove sono già disponibili. Un peccato per gli agricoltori italiani, che hanno bisogno di strumenti aggiornati per far fronte ad un numero crescente di minacce. E a complicare la situazione c'è il fatto che in Italia abbiamo un numero di colture senza eguali in Europa".
L'amministratore delegato rivendica anche il lavoro di Syngenta sul fronte del biocontrollo e dei biostimolanti, specialmente dopo l'acquisizione di Valagro. L'idea è quella di un'integrazione virtuosa tra chimico, biologico e digitale. "Il nostro obiettivo è offrire soluzioni integrate, che permettano di produrre meglio, con meno impatto. Gli agrofarmaci di origine biologica hanno ad esempio un grande potenziale, anche se la loro affidabilità non ha ancora raggiunto gli standard del chimico".
Tanti auguri Syngenta! Prima parte
Sperimentazione, redditività e ostacoli normativi
L'Italia è un mercato complesso da servire, visto che qui si coltivano oltre trecento specie differenti, in molteplici contesti pedoclimatici e con una normativa che cambia da regione a regione. Per gestire questa complessità Syngenta ha investito in una rete di centri aziendali che serve a testare ogni soluzione in condizioni reali per verificarne l'efficacia nella gestione degli stress abiotici e biotici. Un impegno che consente di proporre ai clienti soluzioni validate, credibili e integrate nei protocolli di coltivazione.
Ma la lentezza dei processi autorizzativi in Europa e in Italia rimane un ostacolo. "Molti prodotti non possono essere registrati per parametri troppo cautelativi, e anche quando superano la valutazione, i tempi sono lunghissimi. Servirebbe un'agenzia italiana dedicata alle registrazioni, governata dal Ministero della Salute che operi in sinergia con gli altri ministeri a supporto, dell'Agricoltura e dell'Ambiente".
Sollecitato da Valmori, Scaglia cita la varietà di uva da tavola Autumn Crisp® come esempio di una sinergia di successo tra soluzioni di origine differente. "Grazie a un mix calibrato di difesa chimica, biocontrollo e biostimolazione, in Puglia è stato possibile ottenere produzioni di qualità elevata e remunerativa. Un esempio replicabile, anche se oggi limitato a orticole e frutta, mentre per le colture estensive, come grano e mais, la redditività resta più incerta".
L'adozione dell'innovazione rimane il vero nodo: in tante aziende agricole si fa fatica a cambiare i vecchi approcci al campo e a introdurre prodotti nuovi. "La chiave di volta è dimostrare agli agricoltori che le nostre soluzioni creano valore. Questo è il primo passo". Soprattutto per il digitale, dove oggi solo l'8% delle aziende utilizza regolarmente strumenti avanzati di agricoltura 4.0, mentre un ulteriore 35% si sta avvicinando a questo mondo.
Tanti auguri Syngenta! Seconda parte
Verso il 2050 tra ricerca, dati e qualità
Guardando al futuro, la visione di Syngenta è chiara: varietà più resilienti, molecole disegnate con l'aiuto dell'intelligenza artificiale e prodotti biologici sempre più efficaci. "Tra qualche anno dovrebbe arrivare sul mercato un fungicida di origine biologica con efficacia pari a un chimico. Questi sono i risultati di una ricerca che si sta trasformando radicalmente", annuncia Massimo Scaglia. E lo sviluppo di nuovi prodotti sarà ancora più veloce grazie alla recente integrazione di un team scientifico proveniente da Novartis, specializzato nello studio dei microrganismi.
Il cuore dell'innovazione sarà sempre l'efficacia e la semplificazione per l'utente finale. "Io vedo un sistema sempre più integrato, dove gli agricoltori avranno accesso a soluzioni digitali in grado di orientare la scelta tra agrofarmaci di nuova generazione e sementi sempre più performanti e resilienti. L'importante è che le tecnologie siano facili da usare e che non elimino il contatto umano, su cui noi investiamo molto. Prova ne è la nostra rete tecnica sul territorio, che è una ricchezza inestimabile".
E tra venticinque anni, come Scaglia si immagina Syngenta? "Immagino un'agricoltura in cui si produce di più, in modo più sostenibile, su tutto il territorio. Non penso che il futuro dell'Italia debba essere diventare un bellissimo giardino per pochi, ma un Paese produttivo e sostenibile". "Perché la qualità del prodotto - conclude - nasce dalla qualità del lavoro degli agricoltori, supportati da una filiera che li valorizza. Syngenta intende continuare a fare la sua parte, aiutando gli operatori del settore a migliorare, innovare e crescere".
Tanti auguri Syngenta! Terza parte
AgroNotizie® è un marchio registrato da Image Line® Srl Unipersonale
Questo articolo è stato modificato dopo la pubblicazione in data 17 novembre 2025. Nello specifico sono stati un po' riformulati il paragrafo dedicato alla sostenibilità e la frase sull'agenzia italiana dedicata alle registrazioni
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: AgroNotizie®































