“Trasmetterò al ministro Romano la dichiarazione finale del G120 degli agricoltori, che ho sottoscritto e condivido pienamente, affinché la sostenga al G20 che si svolgerà a Parigi la prossima settimana”. Queste le parole del presidente di Confagricoltura Mario Guidi alla fine della 'due giorni', a cui hanno partecipato 120 organizzazioni agricole di 75 Paesi del mondo, che si è conclusa con una dichiarazione destinata ai Capi di Stato e di Governo, del G20, che si riuniranno il 22 giugno.  

“Gli agricoltori - così recita il testo della dichiarazione - si rivolgono ai Capi di Stato e di Governo:

. per ricordare che la missione principale dell'agricoltura è quella di alimentare le popolazioni e che la sfida alimentare del 21° secolo richiede un aumento qualitativo e quantitativo della produzione;

. per sottolineare la necessità di trasparenza e conoscenza dei mercati e degli stock in ogni parte del mondo;

. per incoraggiare le organizzazioni internazionali competenti a stabilire norme sui mercati e sul posizionamento riguardo le materie prime agricole, al fine di limitare le speculazioni;  

. per favorire la realizzazione e lo sviluppo di politiche agricole nazionali o regionali, concertate con le organizzazioni agricole rappresentative, in grado di fornire un quadro adeguato per lo sviluppo di una produzione agricola sostenibile, mobilitare investimenti, sostenere lo sviluppo delle produzioni locali, migliorare l'accesso alle zone rurali, garantire la sostenibilità economica di attività agricole che diano un reddito sufficiente e favorire l'insediamento e il rinnovo delle giovani generazioni;

. per limitare la perdita o l’appropriazione da parte di operatori esteri dei terreni produttivi e assicurarne la loro valorizzazione, sempre ove possibile rispettando gli equilibri ambientali.

Tutti insieme, essi intendono affermare la priorità che dovrebbe rappresentare l’agricoltura per i Governi, tenendo conto delle sue dimensioni - sociale, economica, ambientale - in ciascun Paese nel quadro della sovranità alimentare.”

Conclude il presidente di Confagricoltura: “La parola  passa ora ai Governi che con il G20 di Parigi potrebbero imprimere una svolta decisiva verso una gestione ordinata de mercati e, soprattutto, per promuovere adeguatamente, come merita, il settore agricolo su scala mondiale".