"Il decreto ministeriale sulla nuova normativa dei rifiuti probabilmente non risolve le emergenze sui rifiuti, complica una situazione equilibrata e funzionante a Ferrara, gestita con un buon accordo di programma, e non tiene conto delle esigenze delle imprese agricole".

Lo afferma - informa un comunicato - il presidente della Cia-confederazione italiana agricoltori di Ferrara, Mauro Ferrari, commentando la prossima entrata in vigore del Sistri, il sistema di controllo della tracciabilita' dei rifiuti.

"Nel recepire la direttiva dell'Unione europea - spiega Ferrari - sono state introdotte norme obbligatorie per gli agricoltori, non previste nella direttiva, che producono rifiuti pericolosi".

"Gli agricoltori inoltre - prosegue il presidente - devono farsi carico di una lunga serie di complessi e costosi oneri, che per la maggior parte delle aziende sono inutili. In molti casi - osserva - tanti agricoltori, con quantità di batterie scariche ed oli lubrificanti esausti pari a quelle che avrebbe un normale cittadino, che potrebbero essere smaltite in un qualsiasi supermercato e conferite ad un qualsiasi centro di raccolta, avrebbero un carico burocratico e di costi, inconcepibile".

"In aggiunta - sottolinea Ferrari - il decreto prevede pesanti sanzioni per chi non adempie agli obblighi previsti".

"Questa - fa notare il presidente - è la politica agricola fatta negli ultimi anni: vecchie complicazioni che ritornano in auge immotivatamente, nessun aiuto economico, scarsa attenzione alla categoria, decisioni politiche schizofreniche con scarso coordinamento tra ministeri".

"Chiediamo - conclude Ferrari - una ulteriore proroga per il Sistri, in quanto non sembra funzionare bene, e rivendichiamo con forza di apportare le necessarie modifiche al decreto legislativo approvato, allo scopo di eliminare gli aggravi economici e burocratici non previsti dalla normativa comunitaria".