La qualità resta sinonimo di made in Italy nel settore olivicolo e oleario. Lo confermano la forte presenza nel mondo dei brand tricolore e la prevalenza di oli di pregio nella composizione dell'export nazionale del settore, con i vergini e gli extravergini che rappresentano più del 70% del totale. 

E' quello che emerge dallo studio dell'Ismea "Olio d'oliva: tendenze e prospettive", presentato in occasione della 45ma edizione del Vinitaly-Sol

Nel complesso, secondo l'analisi Ismea, le esportazioni di oli d'oliva (esclusi quelli di sansa) si sono spinte, nel 2010, a 344 mila tonnellate (+16,5%), in un'annata che ha rilanciato anche le importazioni, a 564 mila tonnellate, in crescita del 22% rispetto al 2009. 

"Riguardo ai prezzi - aggiunge l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare - il primo bimestre 2011 ha fatto segnare un buon recupero degli oli extravergini sui mercati all'origine, con i valori che seppure al di sotto dei 3 euro al chilogrammo sono tornati ai massimi da oltre due anni".