Toscana
Al via il nuovo Servizio fitosanitario regionale

E' stato presentato ufficialmente il 4 aprile il nuovo Servizio fitosanitario della Regione Toscana che dal 1 marzo è passato dall'Arpat alla Regione.

Il personale del Servizio (inizialmente 23 persone tra ispettori, tecnici ed amministrativi, che saranno 113 a regime), dovrà assolvere tutti i compiti assegnati dalle normative internazionali, comunitarie, nazionali e regionali e difendere boschi, settore agricolo e settore florovivaistico, dall'ingresso sul territorio di insetti alloctoni dannosi per le piante, dalle malattie e dall'introduzione degli Ogm. "Sono le 'sentinelle' che difendono i nostri boschi, la nostra agricoltura e il settore florovivaistico" ha dichiarato l'assessore all'agricoltura e foreste della Regione Toscana, Gianni Salvadori.

Il nuovo servizio sarà potenziato numericamente in modo da far fronte alle esigenze che nell’arco degli ultimi anni hanno avuto una crescita esponenziale ma non avrà più soltanto funzioni di vigilanza e sorveglianza: offrirà un aiuto e un orientamento agli agricoltori, anche attraverso un attrezzato laboratorio di diagnostica fitopatologica e biologia molecolare in grado di diagnosticare, oltre alle malattie delle piante, la presenza di Ogm.

Fonte: Anif

 

Sardegna
Agroalimentare, attivato a breve un master in marketing territoriale

Formare figure professionali di alto livello per favorire lo sviluppo di una nuova cultura d'impresa nel settore agricolo. Con quest'obiettivo l'assessorato dell'Agricoltura si appresta ad attivare un master post universitario in marketing territoriale che possa accrescere le competenze dei giovani laureati sardi non solo sulla programmazione e produzione, ma soprattutto sul collocamento dei prodotti nel mercato.

Lo ha annunciato l'assessore dell'Agricoltura, Mariano Contu, intervenendo ai lavori del seminario su 'Ricerca e sviluppo nel comparto agroalimentare della Sardegna'.

"Gli investimenti in alta formazione e innovazione - ha detto Contu - sono, oggi, quanto mai necessari e prioritari per colmare le carenze nel percorso di crescita delle nostre aziende agricole e agro-alimentari, caratterizzate spesso da una conduzione familiare che ne limita strategie e scenari economici".

Per l'esponente della Giunta regionale, è necessario offrire "un nuovo modello culturale di sviluppo del settore, allargando la partecipazione alle associazioni di categoria, alle due Università di Cagliari e Sassari, alle agenzie regionali in agricoltura e all'Agris in particolare".

"Le aziende agricole sono un tessuto vivo della nostra economia - ha rimarcato l'assessore - e vanno sostenute per assicurargli un futuro d'impresa. Non è più possibile, infatti, che la Sardegna importi il 90% dei mangimi per il nostro bestiame o che il 60% degli ortaggi sulle nostre tavole, così come oltre il 70% dell'olio d'oliva che consumiamo, arrivi da produzioni non isolane".

"Per invertire la tendenza, e creare economia - ha concluso Contu - abbiamo bisogno di imprenditori agricoli professionisti, che conoscano la normativa di settore e le produzioni al pari dei meccanismi di gestione del management aziendale, della promozione, commercializzazione e del marketing".

Fonte: Regione Sardegna

 

Marche
Macerata, tariffe concordate per i contoterzisti

Tariffe concordate tra gli agromeccanici del maceratese e le locali associazioni di agricoltoriApimai, Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri di Macerata, incontratisi la scorsa settimana, hanno concordato la definizione delle tariffe minime e massime applicabili dagli agromeccanici della provincia di Macerata per la campagna agraria 2011.

"Fissare tariffe minime e massime per le lavorazioni agricole conto terzi è sempre stata una prerogativa degli agromeccanici, - spiega il presidente di Apimai Macerata, Silvano Ramadori - con il risultato di sollevare lo scontento, o anche solo la perplessità degli agricoltori loro clienti. Dovendo rivedere le tariffe per l'annata agraria in corso abbiamo voluto tornare a confrontarci con le associazioni degli agricoltori, consuetudine introdotta da qualche anno e che ci ha portato a essere forse l'unica provincia in cui si sono azzerati i contenziosi sui prezzi, in modo da trovare un punto di incontro che potesse soddisfare tutti i soggetti interessati".

"L'iniziativa di Apimai Macerata – ha commentato il presidente di Unima, Aproniano Tassinariè assolutamente lodevole, perché realizza sul campo quell'impegno alla cooperazione che le associazioni che rappresentano agricoltori e agromeccanici si propongono da sempre, ma che spesso fatica a trovare sfogo a livello locale, dimostrando che ove ci sia la buona volontà di collaborare, il mondo agricolo è perfettamente in grado di unirsi e fare fronte comune alle avversità".

Fonte: Unima

 

Veneto
Cinque milioni per il benessere animale

La Giunta veneta ha approvato il bando per la cosiddetta Misura 215, che finanzierà nuovi interventi degli allevatori veneti nel settore del benessere animale. Lo ha annunciato l'assessore regionale all'agricoltura Franco Manzato.

"L'importo totale stanziato per il 2011 corrisponde a 5 milioni di euro – ha precisato Manzato – che saranno ripartiti tra allevatori di specie bovina di categorie specifiche e per progetti indirizzati. Il benessere animale deve essere una costante all'interno degli allevamenti, strutture che devono garantire una vita dignitosa e sana ai bovini che ospitano".

La misura 215 del Piano di sviluppo rurale punta a migliorare ed implementare l'ambiente e lo spazio rurale nel quale vivono e crescono i capi zootecnici. Su questa voce nel 2010 sono state raccolte 248 domande di allevatori di bovini, pronti a riconfermare l'adesione alla misura anche nell'anno corrente. La decisione di riaprire il bando, infatti, è stata voluta da Manzato visto l'ampio afflusso di domande per la riconferma.

I cinque milioni di euro per il 2011 verranno ripartiti in un milione l'anno per un quinquennio, spartito tra due azioni: allevamento estensivo di specie ruminanti e incremento della lettiera permanente nell'allevamento delle bovine da latte. Il termine ultimo per presentare le domande è stato fissato al 16 maggio.

Fonte: Regione Veneto

 

Sicilia
La ciliegia dell'Etna è Dop

"Un importante riconoscimento per il territorio etneo e per tutto il nostro Paese". Così il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano ha commentato la pubblicazione della domanda di riconoscimento della Ciliegia dell'Etna Dop avvenuta l'8 aprile sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea (serie C 109).

Da questo momento la procedura comunitaria prevede sei mesi di tempo per permettere agli altri Stati Membri di presentare eventuali domande di opposizione. Trascorso questo periodo la Ciliegia dell'Etna sarà iscritta nel registro ufficiale europeo delle Dop e Igp.

L'elemento distintivo della Ciliegia dell'Etna, rispetto alle altre varietà presenti nel territorio o alla stessa varietà allevata al di fuori del territorio, è la bassa acidità, associata alla croccantezza e ad un buon tenore zuccherino dei frutti. Ciò consente di avere un prodotto maturo, di colore rosso brillante, molto dolce senza però percepire la sensazione stucchevole tipica dei prodotti ad elevata concentrazione zuccherina. A queste caratteristiche va poi aggiunta anche la particolarità dei tempi di maturazione che sono più ampi rispetto ad altre ciliegie perché proporzionati al progressivo innalzamento rispetto al livello del mare dei terreni di coltivazione della zona del vulcano Etna.

La coltivazione della Ciliegia dell'Etna affonda radici antiche nel territorio etneo. L'esperienza degli agricoltori del luogo, acquisita di generazione in generazione, con continua ricerca e messa in atto di specifiche tecniche colturali, ha determinato le condizioni affinché la coltivazione della Ciliegia dell'Etna si consolidasse con successo nel tempo, fino a costituire un patrimonio storico-tradizionale e culturale del territorio.

Fonte: Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali

 

Lombardia
Vino, in crescita il comparto lombardo

Il comparto lombardo del vino cresce e dimostra tutta la sua vitalità: il punto è stato fatto dall'assessore regionale all'Agricoltura Giulio De Capitani al Vinitaly, la più prestigiosa manifestazione del Paese dedicata al vino. 

"Sul fronte della produzione, il comparto ha visto un incremento del 10% rispetto alla vendemmia 2009, pari al 2,9% della produzione nazionale, e sul fronte dei riconoscimenti di qualità con due Doc new entry: le Terre del Colleoni e il Chiaretto della Valtenesi" ha detto De Capitani.

"E' motivo di soddisfazione - ha concluso l'assessore durante la sua visita al padiglione lombardo al Vinitaly - non solo registrare i singoli successi delle nostre cantine, ma anche la piena riuscita della sinergia tra il sistema vini lombardo, Unioncamere e Regione Lombardia, anche per questa 45° edizione del Vinitaly compatti sotto il tetto del Padiglione lombardo".

Fonte: Regione Lombardia

 

Piemonte
Mille addetti in più per l'agricoltura cuneese nel 2010

Secondo gli ultimi dati diffusi dall'Istat, in Piemonte il numero di occupati nel 2010 è sceso di circa 16 mila unità rispetto al 2009. In questo quadro non positivo, emerge il dato del tutto in controtendenza fatto registrare dal settore agricolo, che nella in questa Regione ha fatto registrare un +4,6% pari a circa 3 mila occupati in più. Di questi un migliaio nella sola provincia di Cuneo, dove le persone impegnate in agricoltura passano da 30 a 31 mila, circa.

"Nonostante la crisi economica ed il calo delle imprese, nella Granda cresce il numero degli occupati in agricoltura - sottolinea il presidente di Confagricoltura Cuneo, Roberto Arione - Questo dato testimonia la costante vitalità del settore, ma ovviamente non deve mettere in secondo piano le difficoltà che in tutti i comparti le nostre aziende devono sostenere. Abbiamo bisogno di politiche attente ed efficaci per un vero rilancio".

Fonte: Confagricoltura Cuneo