“La proposta della tabacchicoltura veneta è unitaria e di tutta la filiera; sono i produttori i veri protagonisti. Lo deve capire anche la Comunità europea. Ci presenteremo unitariamente a Bruxelles per far valere le nostre ragioni”. Lo ha ribadito l’assessore all’Agricoltura del veneto Franco Manzato, intervenendo a Bovolone, in provincia di Verona, al convegno organizzato da Coldiretti su 'La tabacchicoltura italiana: tra opportunità e prospettive'.

Nel settore del tabacco la produzione veneta occupa in Italia un ruolo di primo piano, per quantità, qualità, valore economico: circa 400 imprenditori coltivano quasi 8 mila ettari per 26 mila tonnellate di prodotto all’anno. La filiera realizza un valore pari a 62 milioni di euro annui, coltivando prevalentemente Virginia Bright, varietà ricercata dalle multinazionali. Il comparto dà occupazione a circa 17 mila addetti, sia nelle lavorazioni in campo sia nelle manifatture.

Il negoziato per il tabacco relativo alla Misura 214 (Gestione agrocompatibile delle superfici agricole) ha visto impegnato anche il Veneto ai tavoli comunitari.

“La Commissione europea – ha ricordato Manzatoha un modo di concepire i problemi molto formale, che a volte pare slegato dalle esigenze sociali e del territorio e che mette di fronte ad una barriera di norme e regolamenti. Noi ci siamo trovati davanti a due funzionari con due posizioni diverse sull’interpretazione da dare rispetto ad un settore ancora frainteso. Sulle misure agro-ambientali a sostegno dei produttori ancora non ci siamo, mentre dobbiamo essere consapevoli che il cosiddetto libero mercato mondiale darà una mano al comparto solo se ci sarà anche il sostegno al reddito”.

“Ci presenteremo nuovamente all’Unione europea – ha concluso Manzatoe lo faremo unitariamente. Non prometto nulla, non è il mio stile, ma la qualità del nostro prodotto e dei nostri produttori ci danno la forza per tenere alto il livello delle richieste. Nel contempo muoveremo altri strumenti finanziari, come le Misure 121 e 144 del PSR, finalizzate alla ristrutturazione e conversione del settore”.

 

Per garantire la sostenibilità della produzione di tabacco e ridare certezza e stabilità alle migliaia di aziende e lavoratori, Coldiretti e Philip Morris Italia hanno condiviso con un preciso accordo finalità comuni che permetteranno di traghettare le coltivazioni sino alla prossima semina.

In Italia, la coltivazione del tabacco è concentrata per il 94% in Campania, Umbria e Veneto, e il restante 6% soprattutto in Toscana e nel Lazio. Nell'ambito degli scambi internazionali, anche le esportazioni italiane di tabacco greggio occupano un posto di primo piano: l'Italia è il primo Paese produttore ed esportatore europeo, il sesto esportatore mondiale per valore e il decimo produttore per volumi.