Campi e aziende agricole ancora sott’acqua. E la stagione delle piogge non è ancora iniziata. E’ bastata la prima forte pioggia fuori programma ad affogare, nuovamente, per l’ennesima volta negli ultimi mesi, campi, coltivazioni, serre e stalle delle aziende agricole attive tra Via Stradella, Via Pandolfino, Via Arezzo, Via dei Loghi, Via Pozzuoli e Via Poveromo.
Maltempo che non ha tardato a manifestare come la manutenzione e la pulizia dei fossi sia indietro, e in molti casi, indietro da anni come riportano alcune foto scattate dalla Coldiretti Provinciale all’indomani del primo temporale stagionale.
Erbe e piante cresciute a dismisura che impediscono il regolare defluire delle acque, letti pieni e fossi occlusi dalla vegetazione. A contribuire all’esondazione dei canali, mugugnano dalle parti di Via Arezzo, il ritardo con cui viene gestita la diga del Magliano, il canale principale che raccoglie le acque dai fossi per farla depositare in mare, e che storicamente ha rappresentato la valvola di sfogo per eccellenza.
“La pioggia è arrivata puntuale e siamo ancora qui, come mesi fa, come nel 2009 e nel 2008 a parlare dello stesso problema. Nonostante le continue e pressanti richieste – spiega la Coldiretti Provinciale – la situazione è questa. Ancora la stessa. Nessuno ha fatto nulla e le nostre aziende sono arrabbiate. C’è chi ha minacciato di chiuderla l’azienda e come dargli torto?”.
Le foto raccolte dalla Coldiretti parlano chiaro. In Via Pozzuoli l’acqua trasbordata dal canale è finita nei campi allagandoli, e persino nelle strade. I canali che costeggiano la strada sono inadeguati per sostenere il peso delle forti piogge. Stesso nella zona che va da Via Stradella a Via Arezzo dove i cunicolari canaletti che frastagliano i terreni sono completamente occlusi dalle erbacce. Una situazione che sta diventando esplosiva tanto che Coldiretti ha convocato un incontro, la prossima settimana, con tutte le aziende che hanno subito danni, per valutare la possibilità di passare alle vie legali per accertare le responsabilità. Intanto sono già partite le consultazioni tecniche con esperti e legali per arrivare ad un percorso condiviso con le aziende danneggiate.
La principale organizzazione agricola ha più volte richiesto alle istituzioni competenti – Provincia, Comune e Comunità Montana - di affidare, per la zona di costa, le operazioni di pulizia e manutenzione direttamente alle aziende agricole che sono le più qualificate per farlo e conoscono, meglio di chiunque, il terreno e i canali dove intervenire più massicciamente.
“C’è chi lo ha fatto spontaneamente – conclude Coldiretti – mettendo in sicurezza gli argini ed i canali vicini. Ma non si può pensare che tutti abbiano la stessa sensibilità, perché non tutti sono agricoltori”.
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Fonte: Coldiretti Massa Carrara