A completamento delle note pubblicate le settimane precedenti, evidenziamo, parzialmente, come è operativo il Piano nazionale di prevenzione in agricoltura e selvicoltura e come intende garantire la riduzione degli infortuni e delle morti in agricoltura.
Al deterrente sanzionatorio e pecuniario - le multe possono arrivare fino a 40.000 euro - si aggiungono le denunce penali, con pene che si aggirano dai 3 ai 6 mesi di reclusione.
Dunque, il datore di lavoro dell’azienda agricola deve stare in guardia e, dove non è già intervenuto, provvedere a mettere in sicurezza il sistema produttivo.
Dopo anni di “tolleranza”, ci troviamo ad affrontare emergenze che comportano notevoli investimenti per la messa in sicurezza degli strumenti lavorativi dell’azienda agricola o la sostituzione di macchine e attrezzature obsolete.
Il Piano intende garantire un livello di intervento efficace su tutto il territorio nazionale, abbinando alle attività di promozione delle misure di prevenzione, un numero e una distribuzione di controlli sufficiente a far percepire la presenza e l’attenzione dei servizi sul territorio, tendendo nel tempo e con le progressioni necessarie ad effettuare controlli in almeno 10.000 aziende/anno.
In particolare, per i controlli amministrativi l’attenzione è concentrata su aziende 'importanti' per il numero di giornate lavorate nell’anno, pesando diversamente le aziende con meno di 300 giornate di lavoro (0,20) rispetto a quelle di maggiori dimensioni (0,80), ed escludendo da un controllo programmato le aziende con meno di 50 giornate lavorate/anno.
Alla luce di queste valutazioni, sono stati fissati obiettivi specifici per la 'Riduzione degli infortuni gravi e mortali' attraverso numerose azioni:
- Diffusione delle misure di prevenzione per "le emergenze per la sicurezza degli operatori agricoli” (messa a norma dei trattori – ROPS e cinture, cardani, prese di forza-, campagna carri desilatori, motocoltivatori, scale portatili) nelle aziende agricole nazionali;
- Attuazione di programmi di informazione ed assistenza progettati con Inail, Ispesl e associazioni dei produttori, condivise con le parti sociali attraverso i comitati di coordinamento ex art. 7 D.Lgs 81/08 per il livello regionale, associate ad una concomitante campagna informativa nazionale di supporto concordata con i ministeri competenti;
- Attivazione di controlli in misura sufficiente a far percepire una presenza capillare sul territorio, laddove possibile attivando anche controlli per i trattori su strada (Campagna di messa a norma dei trattori in collaborazione con Polizia locale in applicazione art. 106 Codice della Strada) Esecuzione di controlli in ciascuna Regione e P.A., utilizzando idonee schede di rilevazione, nelle quantità previste annualmente dal piano esecutivo;
- Campagna di informazione e controllo rivolta ai venditori di macchine agricole e agli agricoltori, sulla base di criteri e strumenti standardizzati, con il duplice obiettivo di disciplinare il mercato delle macchine usate in direzione della loro messa a norma, e di sperimentare in accordo con Ispesl un’attività mirata di controllo delle macchine nuove immesse in commercio. Promozione, se ne ricorrono le condizioni, di campagne di rottamazione dell’usato non adeguabile, anche attraverso incentivazione economica e/o finanziaria.
- Creazione di un sito web per la sicurezza e salute in agricoltura, concordando con altri enti e ai diversi livelli le modalità per la realizzazione, lo sviluppo e la manutenzione. Intervenire sulle pubblicazioni tecniche e divulgative di settore.
Alfonso Germinario
Sicurezza sul lavoro in agricoltura
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Fonte: Agronotizie