Lo scorso 5 settembre, una violenta grandinata si è abbattuta sulle zone Castel Guelfo, Sesto Imolese, Giardino, Sasso Morelli,  Mordano e Imola.

Gli enormi chicchi hanno danneggiato abitazioni automobili e alberi, ma fortunatamente non hanno provocato feriti.

Il presidente della Fedagri Maurizio Gardini si è recato ad Imola nelle aziende socie di Cavim e Agrintesa, colpite dalla grandine, per rendersi conto della gravità e dei danni e per sostenere la richiesta di riconoscimento di calamità naturale al territorio interessato. 

"La grandine caduta con chicchi di diversi centimetri di diametro è stata disastrosa - spiega il presidente della Fedagri regionale Giovanni Bettini - e ha causato danni gravissimi alle coltivazioni, in particolare alle vigne, che sono alla vigilia della vendemmia, e ai frutteti (meli, susini, kiwi) ancora in fase di produzione. Siamo molto preoccupati per i viticoltori imolesi che si vedono colpiti duramente in questo momento cruciale dell'annata. Alla luce dei fatti - aggiunge Bettini - Confcooperative crede sia assolutamente necessario riconoscere lo stato di calamità per questa situazione". 

"A conferma dell'assoluta eccezionalità dell'evento, le prime stime della cantina Cavim – comunica la Fedagri - parlano di un possibile calo del conferimento di 70/80 mila quintali di uva, cioè quasi un terzo del totale".