Domenica 5 settembre una violenta grandinata ha colpito le aree comprese tra Imola, Castel Guelfo, Sesto Imolese, Giardino, Sasso Morelli, Mordano, Solarolo e Castel Bolognese.

"La grandine caduta con chicchi di diversi centimetri di diametro è stata disastrosa – afferma il presidente di Fedagri Emilia Romagna Giovanni Bettini – e ha causato danni gravissimi alle coltivazioni, in particolare alle vigne, che sono alla vigilia della vendemmia, e ai frutteti (meli, susini, kiwi) ancora in fase di produzione. Siamo molto preoccupati per i viticoltori imolesi che si vedono colpiti duramente in questo momento cruciale dell'annata. Alla luce dei fatti, Confcooperative crede sia assolutamente necessario riconoscere lo stato di calamità per questa situazione".

Per rendersi conto della gravità dei danni e per sostenere la richiesta di riconoscimento di calamità naturale al territorio interessato il presidente Maurizio Gardini si è recato martedì presso le aziende colpite dalla grandine e socie di Cavim e Agrintesa.

"La grandinata che si è abbattuta sul territorio imolese è paragonabile ad un vero e proprio evento calamitoso - commenta Massimo Pirazzoli, presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori di Imola - con gravissimi danni a vigneti e frutteti. Si stima che la mancata produzione di uva sarà di circa 100 mila quintali. Molti vigneti e frutteti risultano danneggiati a tal punto da compromettere le produzioni future; in alcuni casi si rischia di dover ricreare l'impianto stesso. La frutticoltura è in ginocchio, con danni ingenti al prodotto in essere e piante distrutte che difficilmente potranno sopravvivere alle ferite riportate. La grandinata di domenica si aggiunge alle avverse condizioni climatiche che dall'inizio dell'anno si sono succedute e che già avevano reso critica l'attività agricola e i conseguenti redditi".

Pirazzoli ha anche tracciato le potenziali linee d'intervento per l'immediato futuro: "Stiamo cercando di correre ai ripari attraverso la richiesta dello stato di calamità che permetta alle aziende agricole colpite di ottenere aiuti economici che possano coprire i danni e dare una boccata d'ossigeno al comparto".

"Sul circondario imolese - spiega Romano Veroli, vice presidente del Nuovo circondario imolese - si è abbattuto un nubifragio eccezionale, combinato con una violenta grandinata e un forte vento. Sono stati riportati danni all'agricoltura, agli edifici, alle imprese, alle macchine e alle persone. Ci siamo attivati immediatamente per raccogliere tutte le informazioni sui danni e verificare la reale situazione allo scopo di certificarla. Nel caso in cui ci siano i requisiti chiederemo lo stato di calamità, in accordo con Comune di Imola, Provincia di Bologna e Regione Emilia-Romagna".
Veroli avanza già una prima valutazione: "Visti i primi dati che abbiamo, penso di poter dire che ci siano i presupposti per richiedere l'attivazione del provvedimento straordinario di calamità. Secondo prime stime approssimative mancherà l'80% di prodotto senza pensare ai danni agli impianti ed alle produzioni future".

"Un grandinata così violenta - commenta Antonio Martelli dell'omonima azienda agricola - non credo di ricordarla, con pezzi di ghiaccio grandi come un uovo che cadevano incessantemente su piante, edifici, macchine e persone. I danni sono incalcolabili: mancata produzione per questa annata e piante danneggiate che difficilmente produrranno il prossimo anno. A questo si aggiungono danni agli edifici e alle attrezzature che rendono ancora più angosciante la situazione. Speriamo che le associazioni e gli enti preposti non ci abbandonino e che ci aiutino a recuperare quanto abbiamo perso".