E’ boom dei consumi di frutta. Il grande caldo ha fatto crescere, nei primi quindici giorni di luglio rispetto al precedente mese di giugno, di oltre il 10 per cento gli acquisti di meloni, angurie, pesche, susine e albicocche. Aumenti che hanno toccato il loro picco (anche 20 per cento in più) nelle grandi città, in particolare a Roma, Milano e Firenze, dove l’afa è divenuta sempre più opprimente.
A sottolinearlo è la Cia - Confederazione italiana agricoltori la quale, attraverso un’indagine condotta a livello territoriale, rileva che il trend positivo s’inserisce in un quadro dove già nel primo trimestre del 2010 proprio gli acquisti di frutta hanno segnato un incremento in quantità del 3,4 per cento nei confronti dell’analogo periodo del 2009.
I consumi di frutta hanno trovato, quindi, un’ulteriore decisa spinta dall’aumento crescente delle temperature. In molti - afferma la Cia - si sono rivolti verso questi prodotti, proprio perchè possiedono grandi proprietà dissetanti.
In questo modo, dopo anni di cali continui, gli italiani ricominciano a scoprire la frutta, le sue virtù e i suoi benefici protettivi.
Da studi recenti, infatti, risulta che il nostro organismo necessita di consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, di cinque colori diversi possibilmente, per ricevere la giusta quantità di vitamine, sali minerali e antiossidanti.
D’altra parte, per combattere il caldo afoso di questi giorni anche i medici invitano, soprattutto anziani e bambini, a consumare più frutta fresca che, oltre alle proprietà organolettiche, contiene - ricorda la Cia - fino al 90 per cento di acqua, molto utile per contrastare l’eccessiva sudorazione, compensare la perdita dei sali minerali fondamentali per non debilitare troppo l’organismo.
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