A cura di Ferdinando Adolfo Vetrugno

 

"Il sistema creditizio italiano ha sempre pensato alle garanzie e quindi le PMI solitamente non capienti nel fornirle vedono quasi stoppata la loro possibilità di accesso al credito. Ne consegue una limitazione concreta agli investimenti. Inoltre la scarsa liquidità delle banche crea una situazione di credit crunch, cioè di stretta creditizia, da qui grande la insoddisfazione delle imprese, cioè dei clienti delle banche."

Questo è l'inizio di un interessante intervento di Anna Maria Tarantola (nella foto qui sotto), vice direttore generale di Banca d'Italia, nel suo "Regole e comportamenti nelle relazioni tra banche e clienti (Dimensione cliente 2010)".

Anna Maria Tarantola - Banca d'ItaliaE poi conclude:

"Il cambiamento atteso è sostanziale; lo sollecitano il mercato e i consumatori, che spesso lamentano una scarsa qualità delle relazioni con le banche; lo richiede l'Autorità di vigilanza. Accrescere la reputazione è fondamentale per ridurre i rischi, per migliorare la competitività.

Il processo è lungo e difficile: sono necessari cambiamenti nell'organizzazione aziendale che richiedono tempo e impegno; i risultati possono non essere subito percepiti dal mercato. E' necessario che questo processo, in parte iniziato, continui con costanza e con un forte commitment degli organi di vertice delle banche.

Solo così potrà essere assicurata coerenza tra le linee strategiche della banca, i modelli di business, le modalità di commercializzazione e i tipi di prodotti offerti alla clientela: elementi, questi, essenziali per garantire risultati economici duraturi, sostenibili, conseguiti attraverso un rapporto corretto con la clientela. Servire gli interessi dei consumatori è in definitiva il modo per costruire un solido futuro.

E gli interessi dei consumatori PMI suggeriscono di guardare di più ai progetti e meno alla entità delle garanzie, perché aumentare la copertura del livello di rischio non favorisce gli investimenti".

E' questa la chiave del discorso: è un invito da dentro il sistema, ci pare perfetto.

Nella mia qualità di direttore responsabile di Q&A, organo dell'Associazione Economisti d'Impresa, ritengo opportuno informare i lettori di Agronotizie e della community di Image Line Network, che di queste affermazioni del vicedirettore della Banca d'Italia, ne abbiamo fatto un progetto.

Difatti i lettori possono - compilando il questionario allegato - entrare in contatto con l'Associazione Economisti d'Impresa, che gratuitamente fornisce un check up e contribuisce a rilevare elementi utili a fornire assistenza anche in campo finanziario e presso le banche.


Quipu & Accademia - periodico economico di informazione e cultura per le imprese

Q&A - Quipo & Accademia - clicca per leggere la rivista"Quipu", è il sistema di numerazione utilizzato nel Perù dagli Incas. Consiste in corde che sostengono frange di altre corde a loro volta frangiate. Su ognuna delle corde si facevano dei nodi di diversa specie, che indicavano i numeri: la loro posizione indicava le decine, poi le centinaia, basandosi quindi su un sistema decimale. Il popolo Amerindo, a cui si può attribuire l'invenzione del sistema decimale, è quello dei "Quechua", originario degli altipiani del Perù, che formarono il primo strato etnico su cui si fondò l'impero Incas.

"Accademia" è la scuola filosofica fondata da Platone nel III secolo a.C., che in qualche modo possiamo dire sia durata sino al VI secolo d.C. Quindi si è perpetuata per moltissimo tempo. Il nome è conseguente al fatto che Platone insegnava in un bosco sacro ai Greci, che lo dedicarono all'eroe Accademo.

Da qui il nome del periodico dell'Aei, per indicare "numeri e studi", "numeri e scuola", "sistema decimale incaico e pensiero dotto", cioè buoni "numeri", e buone "parole".

Meglio ancora: "Quipu & Accademia", da cui "Q&A".

 

Associazione Economisti d'Impresa

Per ulteriori informazioni: AEI - Associazione Economisti d'Impresa

E-mail: info@economisti.info - Web: www.economisti.info

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