Nell'intento di promuovere l'importanza delle agricoltrici nell'Unione europea, il Copa ha presentato, nel  corso di un seminario tenutosi a Caceres, il proprio documento di posizione sul ruolo  svolto dalle donne nel settore agricolo.  Intervenendo al seminario, Adriana Bucco, presidente della Commissione femminile del Copa, ha dichiarato: "Le donne rappresentano praticamente la colonna portante del settore agricolo. La loro presenza nelle aziende è in costante aumento e raggiunge il 47% di tutta la forza lavoro in Portogallo, il 40% in Austria e in Italia e il 30% in Danimarca. Di conseguenza,il loro lavoro  deve essere riconosciuto”.

“Al fine di avere una visione più chiara dell'attualesituazione e di adottare politiche adeguate, il Copa esorta la Commissione europea a condurre maggiori studi e a raccogliere dati e statistiche più precisi. Inoltre, le donne dovrebbero beneficiare di una parità di trattamento in termini di status sociale e di misure di previdenza sociale appropriate, così da poter ottenere una copertura sociale e accedere ai sussidi concessi alle aziende - ha concluso Bucco - Per le agricoltrici sono essenziali anche la  formazione e l'istruzione, grazie alle quali possono innovare e assicurare l'adattamento delle aziende ai nuovi sviluppi”.

Pekka Pesonen, segretario generale del Copa-Cogeca, ha sottolineato: “In aggiunta, le donne e  gli uomini dovrebbero essere trattati equamente in seno agli organi decisionali. Nel settore agricolo lavorano molte donne, per cui è importante attingere alle loro competenze, eppure sono pochissime coloro che siedono negli organidi gestione. Pertanto, dovrebbe essere definito un livello minimo di rappresentanza delle donne per garantire che la loro voce venga ascoltata. Occorre inoltre adoperarsi per rispettare i criteri di Barcellona, in particolare riguardo alla custodia dei bambini e alle scuole materne. La natura del lavoro agricolo è tale che prevede sette giorni lavorativi a settimana, donde la necessità di misure per la sostituzione in caso di congedo per malattia o maternità”.