Sarà un'isola circondata dai canali, con una lunghissima avenue, su cui si affacceranno tutti i Paesi secondo un principio di eguaglianza. Ci sarà un'area espositiva da 110 ettari, sei aree eventi, un anfiteatro da 8 mila posti, 12 aree di servizio e ristoro, un grande parco botanico, un lago grande come San Siro (diametro di 97 metri).
Il sito di Pero Rho, scelto a suo tempo, come sede dell'Expo sarà una summa di padiglioni, spazi pubblici, boschi, laghi e serre per un'esposizione internazionale che, come ha detto l'amministratore delegato Lucio Stanca "sarà completamente diversa rispetto al passato perché propone un tema e invita tutti i Paesi a seguirlo: non vedremo il singolo padiglione che mette in mostra le sue meraviglie come vuole, ma un quadro d'insieme". Ad ognuno dei 140 partecipanti (130 nazioni e 10 regioni internazionali) toccherà un lotto e per tutti un affaccio sulla World avenue lunga 1,5 chilometri.
Perpendicolare ad essa, il cardo della città romana, che ospiterà l'Italia e le sue regioni e infine la Piazza Italia, dove il Paese ospitante incontrerà il mondo nel Palazzo Italia.
La Cia denuncia: "Si parla del settore primario senza gli operatori"
"Non c'è traccia del lavoro delle migliaia di agricoltori milanesi e lombardi nel masterplan di Expo 2015". Lo ha dichiarato Paola Santeramo presidente della Cia Milano, Lodi, Monza e Brianza, secondo la quale "ancora una volta si parla del settore primario senza gli operatori. Da tempo è in atto una riscoperta della vocazione agricola del nostro territorio, ma le istituzioni territoriali ed Expo 2015 Spa - ha sottolineato - continuano a ignorare il ruolo degli agricoltori. Gli esperti che hanno realizzato il masterplan ignorano del tutto la realtà del territorio che si trova anche a meno di dieci chilometri dai propri studi di progettazione".