Si celebra oggi 22 aprile 2010 la 40sima Giornata internazionale della Terra, istituita nel 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. Nato come movimento universitario, nel tempo, l'Earth day è divenuto un momento educativo ed informativo. il tema di quest'anno è "buone pratiche personali per la riduzione della nostra impronta ecologica".

"L'Earth day 2010 arriva dopo il decennio più caldo della storia che conferma la necessità di intensificare gli sforzi per fermare il surriscaldamento globale".

E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti, dalla quale si evidenzia che "la temperatura media globale sulla Terra e sugli oceani dal 2000 al 2009 è stata la più elevata mai registrata (14,39 gradi celsius), superiore dello 0,3% a quella della decade precedente, sulla base dei dati preliminari raccolti dal National oceanic and atmospheric administration".

Secondo la Coldiretti è possibile contribuire anche personalmente a fermare gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici con stili di vita più responsabili; ecco perchè la confederazione ha elaborato un decalogo per consumi sostenibili dal punto di vista ambientale, in cui suggerisce di "scegliere prodotti locali e di stagione, ridurre gli imballaggi, fare acquisti di gruppo, riciclare le buste, evitare piatti e bicchieri di plastica".

"Il vino dall'Australia - segnala ad esempio la Coldiretti - per giungere sulle tavole italiane deve percorre oltre 16mila chilometri, con un consumo di 9,4 chili di petrolio e l'emissione di 29,3 chili di anidride carbonica".

Anche la Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica ha riaffermato il ruolo dell'agricoltura biologica nella sostenibilità e nella tutela della biodiversità. "Il rispetto della biodiversità - ricorda il presidente Paolo Carnemolla - è un principio generale dell'agricoltura biologica: ogni organismo vivente viene tenuto in considerazione. Per questa ragione, ogni anello della catena di produzione dei prodotti biologici è studiato per mantenere e, dove è possibile, incrementare la diversità delle piante e degli animali”.