"Noi vogliamo il nuovo umanesimo dell’agricoltura”.  Lo ha detto il ministro al Mipaaf, Luca Zaia intervenendo al vertice della Fao, con un discorso incentrato su un forte richiamo all’identita’ nonche' all’enciclica Caritas in veritate e al discorso del Papa durante la prima giornata di vertice.
'Quando alcuni giovani economisti – ha detto tra l'altro il ministro - provenienti anche dai paesi africani,  sostengono che gli aiuti occidentali ai paesi poveri e a quelli in via di sviluppo hanno avuto il solo effetto di trasformare terre gia’ povere in terre ancora piu’ povere,  dicono una cosa di cui dobbiamo tenere conto.  Bisogna interrompere quel circolo vizioso che rende dipendenti i paesi poveri e lascia nella miseria le loro popolazioni,  disintegrandone la dignita’”.

"Alla fame - ha proseguito - si esce solo grazie all’agricoltura. Bisogna dare la possibilita’ all’Africa di nutrire i suoi figli con i prodotti della terra africana, con il frutto del sudore e della fatica degli agricoltori e di una agricoltura che sia espressione delle rispettive comunita’ locali. Per fare questo bisogna puntare,  e questo lo abbiamo affermato nella dichiarazione dei ministri dell’agricoltura g8 di cison di valmarino e ribadito in quella del summit g8 dell’aquila,  sui piccoli agricoltori,  sulle donne,  sui giovani,  potenziando il loro accesso alla terra. Ed e’ necessario fornire gli strumenti per sviluppare la loro propria agricoltura,  non solo in termini di formazione ma anche nel senso, concretissimo, degli arnesi indispensabili per esercitare il proprio mestiere”.

"Per uscire dal problema della fame - ha continuato Zaia - non esistono scorciatoie. Non ci sono rivoluzioni tecnologiche o agricole che possano sostituire la necessita’ di far sviluppare delle agricolture locali radicate nei territori. Anche gli Ogm,  che possono essere utili in alcune zone desertiche, non sono la soluzione del problema. La soluzione passa attraverso lo sviluppo delle economie locali,  l’istruzione,  la formazione, le infrastrutture, l’accesso alle risorse idriche. Da soli si fa prima,  insieme si fa piu’ strada”.