'Agricoltura in rosa, fa rima con agricoltura di qualità', questo il commento del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, nei confronti dell'imprenditoria femminile italiana, sempre più attiva ed intraprendente su tutto il territorio nazionale.
Lo spunto al commento ed alla riflessione su questa sempre più forte realtà, è stato offerto alla consegna del premio De@terra a cinque imprenditrici agricole italiane, avvenuta lo scorso 29 ottobre ad opera del ministro Zaia che ha presenziato alla cerimonia.
Il premio è ogni anno messo in palio dall'Onilfa (Osservatorio nazionale sull'imprenditoria femminile in agricoltura) ed è consegnato a donne la cui attività in ambito agricolo è stata caratterizzata da innovazione, originalità e creatività.
 
In tempi di crisi, le donne fanno impresa
Dal baby parking all'allevamento di farfalle fino all'agrinido con mensa country, sono alcune delle iniziative innovative avviate in agricoltura per battere la crisi dalle donne imprenditrici, che sono state premiate nella stessa giornata in cui si è celebrata la Giornata mondiale della donna rurale.
Quasi una donna su cinque è alla guida di un'impresa ha scelto l'agricoltura dove si contano ben 260 mila aziende in 'rosa'. Si tratta di un dato emerso da un'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Unioncamere relativi al primo semestre del 2009.
Nell'insieme delle attività economiche è proprio l'agricoltura, ha sottolineato la Coldiretti, il settore dove la presenza femminile fa registrare tra i livelli più elevati di partecipazione al vertice gestionale in tempi di crisi.
Infatti sul totale di 1,4 milioni di donne imprenditrici ben il 29% si trova nel commercio, il 18% in agricoltura e solo il 12% in attività immobiliari e informatiche che superano quelle manifatturiere (10%).
Sul totale delle imprese agricole, ben un'azienda su tre è condotta da una donna. La progressiva femminilizzazione dell'agricoltura italiana, sostiene la Coldiretti, è certamente anche il risultato della forte innovazione che ha caratterizzato il settore con l'ampliamento delle attività ad esso connesse come la trasformazione dei prodotti, il benessere, le fattorie didattiche e i servizi alle persone come gli agriasilo e la pet-therapy  dove le donne hanno un ruolo significativo.
Il loro impegno è rilevante nelle attività più innovative e multifunzionali come dimostra il protagonismo delle donne che hanno costituito associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici nazionali come il vino e olio. Lo dimostra anche il boom delle iscrizioni femminili alla Facoltà di Agraria: dal 2000 al 2008 è cresciuta del 21,4% la percentuale di donne che frequentano corsi di laurea del gruppo agrario, portando la presenza femminile a quasi la metà degli studenti totali (45%).
 
Nonostante il successo, le imprese 'in rosa' affrontano molte difficoltà
'Sono imprenditrici competitive, attente all'evoluzione del mercato, alla qualità e pronte ad ampliare le proprie superfici, anche se vanno superati i molti problemi che attualmente impediscono all'imprenditoria 'in rosa' di svilupparsi e affermarsi in maniera adeguata'. E' quanto sottolineato la Cia (Confederazione italiana agricoltori) e dall'associazione Donne in Campo
Secondo Cia e Donne in Campo, le conduzioni 'femminili', nell'ultimo decennio, si sono ridotte di mille unità nelle aziende inferiori ai cinque ettari, mentre sono cresciute di 14 mila unità (+16,4%) in quelle di maggiori dimensioni. E si riscontra un aumento (8 mila unità) sia nella conduzione diretta che in quella con salariati (7 mila unità).
Le donne conduttrici, rilevano Cia e Donne in Campo, non solo non sono diminuite, bensì hanno anche aumentato l'impegno dedicato all'azienda nell'ambito di una ristrutturazione e riconversione delle loro unità produttive, quale risposta alla competizione con il mercato agroalimentare nazionale ed internazionale che pone condizioni sempre più onerose per il conseguimento di un giusto reddito.