E' stato presentato nei giorni scorsi al Mipaaf il Progetto per la registrazione del logo dei prodotti Dop e Igp e per la loro tutela legale in campo internazionale, affidato a Buonitalia spa con la collaborazione dell'Aicig (Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche). il progetto prevede una serie di azioni tese a contrastare la concorrenza sleale e la contraffazione, attraverso azioni di sostegno alla registrazione all'estero dei marchi Dop e Igp.
 
La procedura è già stata avviata per le Dop e Igp di Asiago, Radicchio rosso di Treviso, Aceto balsamico di Modena e Oliva bella della Daunia. Verrà condotto, anche in collaborazione con i Consorzi di tutela, un monitoraggio dei mercati per individuare i casi critici di imitazione ed usurpazione. Le imprese e i consorzi, tramite un portale dedicato (www.trueitalianfood.it), potranno attivare lo staff del progetto per valutare dal punto di vista tecnico e giuridico le azioni possibili.
Il progetto prevede anche l'attivazione di procedimenti legali a tutela delle Ig italiane attraverso il rilascio di pareri per i Consorzi e le Organizzazioni dei produttori richiedenti, cui potranno seguire azioni preliminari e pre-giudiziali (lettere di diffida, assistenza in fase pre-giudiziale, predisposizione di eventuali atti di transazione).

“I marchi di qualità dei prodotti italiani a Denominazione di origine, dai formaggi ai vini, dai salumi all’ortofrutta
- ha detto il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia - sono un patrimonio che tutela lo sviluppo dei nostri territori e assicura lavoro a tantissime famiglie. Per questo motivo è nostro dovere difendere in tutti i modi e in tutte le sedi tali marchi dalla contraffazione, dall’usurpazione e dall’imitazione indebita”.

“L’Italia - ha spiegato il ministro - è il primo Paese in Europa per il numero di prodotti registrati". Sono 182 i prodotti che hanno il riconoscimento Dop e Igp, il loro valore economico è di circa 9,5 miliardi di euro. "Questi numeri - ha aggiunto - fanno gola a molti ed i fenomeni di contraffazioni e frodi sono molteplici, basti pensare che il valore delle contraffazioni, nel solo mercato statunitense, è stimato di circa 50 miliardi di euro. E’ per questo che progetti volti a tutelare e proteggere il nostro agroalimentare vanno incoraggiati e valorizzati".
"Negli Stati Uniti ogni dieci prodotti venduti come italiani solo uno è effettivamente italiano - ha concluso Zaia -, perciò vogliamo adottare da oggi la tolleranza zero contro tali comportamenti dannosi, ed useremo tutte le leve - da quelle diplomatiche a quelle legali - facendo sistema con imprese e Consorzi”.