Secondo l'ultimo Food Outlook (Prospettive alimentari) si prevede che nel 2008 il costo totale delle importazioni alimentari dei Paesi a basso reddito con deficit alimentare (Lifdc, l'acronimo inglese) raggiungerà i 169 miliardi di dollari, 40% in più del 2007. La Fao (Food and agriculture organization of united nations) giudica questo aumento sostenuto della spesa delle importazioni alimentari dei paesi più vulnerabili 'uno sviluppo preoccupante' ed afferma che per la fine del 2008 il loro costo complessivo annuale potrebbe essere quattro volte maggiore rispetto al 2000. I prezzi internazionali della maggior parte dei prodotti agricoli di base hanno cominciato a calare, ma è improbabile che ritornino ai livelli bassi degli anni passati, secondo il rapporto. L'indice dei prezzi alimentari della Fao è stabile dal febbraio 2008, ma la media dei primi quattro mesi del 2008 rimane più alta del 53% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
Nonostante le prospettive generalmente favorevoli della produzione globale, il previsto declino dei prezzi di molti prodotti agricoli di base per la stagione 2008/2009 sarà limitato, perché occorrerà ricostituire le scorte e perché si prevede un maggiore utilizzo, ed è per questo che ci vorrà più di una buona stagione per ricostituire le scorte e ridurre la volatilità dei prezzi. Le ultime previsioni Fao sulla produzione cerealicola mondiale nel 2008 indicano un ammontare record stimato intorno a 2.192 milioni di tonnellate, incluso il riso lavorato, che registra un aumento del 3,8% rispetto al 2007. Tra i cereali maggiori, il grano è quello che con tutta probabilità guadagnerà maggiormente, grazie ai previsti migliori raccolti per il 2008. Nonostante livelli di produzione record per molte colture, mercati ancora ristretti manterranno una situazione di volatilità dei prezzi. Capi di stato e di governo affronteranno il problema dei prezzi alimentari e le sfide del cambiamento climatico, della bioenergia e della sicurezza alimentare nel corso del prossimo vertice che si terra a Roma dal 3 al 5 giugno 2008.
Oli e semi oleosi: nel 2007/08 l’aumento dei prezzi dei semi oleosi e dei prodotti da essi derivati hanno subito una brusca accelerazione, con valori che nel marzo 2008 hanno raggiunto nuovi livelli record. I mercati mondiali si sono considerevolmente ristretti poiché una ridotta crescita dell’offerta di oli ed un calo di farina di semi oleosi, sono coincisi con un’ulteriore aumento della domanda. Le prime previsioni per la stagione 2008/09 indicano una forte ripresa della produzione mondiale, e la produzione di oli e farine semi oleosi dovrebbe essere sufficiente per coprire la domanda globale.
Zucchero: condizioni di crescita generalmente favorevoli hanno portato ad una produzione mondiale di record nel 2007/08 e nonostante si preveda un aumento sostenuto del consumo mondiale, non si ritiene che possa essere sufficiente ad assorbire un surplus di offerta per il secondo anno consecutivo. E' probabile dunque che i prezzi internazionali continuino a subire una pressione al ribasso.
Carne: la produzione mondiale si prevede crescerà nonostante i prezzi alti dell’alimentazione animale. La forte crescita economica alimenterà una crescita sostenuta del consumo di carne in molti paesi in via di sviluppo.
Prodotti lattiero-caseari: la produzione mondiale di latte, che sta rispondendo ai prezzi alti dei prodotti caseari dello scorso anno, crescerà in modo sostenuto nel 2008. Tuttavia non è chiaro in che direzione andranno i mercati. Il commercio globale di prodotti caseari è previsto calerà di nuovo nel 2008 principalmente a causa delle ridotte disponibilità per l’esportazione. La domanda di importazioni sembra vacillare a causa dei prezzi, a loro volta dovuti al forte aumento della produzione da parte di parecchi paesi importatori.
Prodotti ittici: secondo il rapporto, l’acquacoltura continuerà a crescere e si prevede raggiungerà quest’anno una meta storica eguagliando il livello della pesca da cattura. I prezzi delle specie spontanee, proveniente dalla pesca di cattura, registrano una forte tendenza al rialzo, mentre i prezzi delle specie d'allevamento si prevede si mantengano più moderati.
Patate: a livello mondiale, nel corso del prossimo decennio, la produzione di patate potrebbe espandersi di un 2/3% all'anno – con i paesi in via di sviluppo, specialmente quelli che si trovano nell’Africa sub-sahariana, motori principali di questa crescita. In Cina, il maggiore produttore di patate al mondo, le autorità stanno pensando di fare della patata una delle colture principali del paese, mentre l'India sta analizzando programmi per raddoppiare la produzione di patate nei prossimi cinque anni.