Una forte energia dedicata al rinnovamento. Questo il messaggio che si è potuto percepire nei sei giorni, quelli dal 30 aprile al 5 maggio, durante i quali si è svolta la 59esima edizione della Fiera internazionale dell’agricoltura di Foggia. Un rinnovamento che si poteva "toccare con mano" nei cantieri ancora aperti e in piena attività per dare un volto nuovo alle strutture dell'area fieristica, che insiste su un'ampia area dove grande spazio è lasciato anche al verde, che accoglie i visitatori negli ampi viali che attraversano il quartiere fieristico. Quasi una "prova generale" per affrontare il prossimo anno l'impegnativo appuntamento con il compimento dei 60 anni di questo evento fieristico che soprattutto in passato aveva guidato l'evoluzione dell'agricoltura in Capitanata e in larga parte delle aree agricole del Meridione.
Un'identità da riconfermare e aggiornare avendo come riferimento la forte evoluzione dell'agricoltura in questi ultimi anni. Si è così puntato sui temi classici come la meccanizzazione, il rilancio della zootecnia e la valorizzazione delle produzioni di qualità.
Sul fronte espositivo questi tre capitoli hanno visto la presenza di una ampia rassegna di macchine agricole e in particolare di quelle a forte specializzazione come le attrezzature per l' olivicoltura o la coltivazione del pomodoro, colture che hanno grande significato economico nelle aree del mezzogiorno. L'importanza delle rassegne dedicate alla meccanizzazione è stata sottolineata dalla presenza di Unacoma, l'unione dei costruttori di macchine agricole che associa la quasi totalità delle aziende italiane del settore.
Sul tema della qualità, l'altro pilastro sul quale si è articolata la manifestazione foggiana, la parte espositiva (fronte che ha visto l'attiva partecipazione di Coldiretti) è stata arricchita da una serie di incontri e dibattiti che si sono aperti con il convegno sul tema: “Il ruolo delle Private Label nello scenario di mercato della GDO". Un invito a considerare il ruolo centrale della distribuzione nel valorizzare le produzioni di qualità. Una qualità che deve trovare l'apprezzamento di un consumatore consapevole e quindi disponibile ad investire, in termini di prezzo, per un prodotto di eccellenza. Con un occhio attento alle contraffazioni, da individuare e contrastare, come messo in evidenza anche in varie iniziative che si sono svolte durante la manifestazione foggiana.
Il mondo degli allevamenti è stato al centro del convegno “L’Apa al servizio dell’Allevatore”. L'Apa, acronimo di associazione provinciale allevatori, rappresenta sul territorio lo strumento che l'Associazione italiana allevatori (Aia), mette a disposizione degli imprenditori zootecnici per il miglioramento genetico, gli indirizzi di politica selettiva e la tenuta dei libri genealogici. Attività alle quali si aggiungono molte altre iniziative che dagli aspetti puramente tecnici si allargano a quelli economici e di mercato. Iniziative che sfociano sempre, come ricordato nei vari interventi nei quali si è articolato il convegno, nel fornire agli allevatori gli strumenti di conoscenza per una crescita sul piano tecnico, imprenditoriale e manageriale, indispensabili per sostenere le sempre più complesse sfide del mercato.
A conclusione della sei giorni dauna, il presidente della Fiera di Foggia, Gianni Mongelli, ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti dalla manifestazione, ed ha rivolto un apprezzamento alla struttura organizzativa e a quanti hanno reso possibile la proficua condivisione della rassegna con gli importanti lavori di ristrutturazione ed adeguamento del quartiere fieristico.
La Fiera di Foggia, ha concluso Mongelli, "si conferma anche un grande “cantiere culturale”, che siamo certi consentirà di raggiungere i traguardi che i responsabili dell'Ente fieristico si sono prefissati."
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Fonte: Agronotizie
Autore: A G