'Nell'export dell'agroalimentare c'è un potenziale enorme da sviluppare. Possiamo crescere, dobbiamo  crescere. Obiettivo al 2015 deve essere una quota export al 25%'. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro, intervenendo a Milano all'assemblea di Centromarca, durante la quale è stato ricordato Ernesto Illy. Rispondendo alle sollecitazioni venute dal discorso del Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, De Castro ha sottolineato che in un panorama economico internazionale non facile, davanti alla mancanza di strumenti di politica monetaria per generare crescita si possono comunque azionare leve capace di aiutare le imprese a vincere la sfida internazionale. 'Il problema dell'agroalimentare – ha ricordato il Ministro – è lo stallo dei consumi interni. Un problema strutturale: l'Italia invecchia, non cresce, la domanda è ferma se non in calo. Quindi cercare sbocchi di mercato all'estero è per le imprese una strada obbligata. Ma l'internazionalizzazione non è facile: le imprese italiane sono mediamente piccole – ricorda il Ministro – e hanno difficoltà che devono essere aiutate a superare. E' questo il  grande tema al quale il Governo si è applicato costantemente. Nelle due Finanziarie messa a punto, infatti, si sono varati strumenti per rendere più competitive le imprese italiane all'estero. Oggi, il dato che ci conforta  – ha proseguito De Castro – è che l'export cresce: nel settore agroalimentare l'accelerazione è conseguenza di una straordinaria capacità di conquista di quote di mercato. Con il 2007 – ha precisato ancora il Ministro – l'export è vicino ai 24 miliardi di euro. E oltre il 75% del prodotto esportato è ‘prodotto di qualità' ovvero prodotto ad alto valore aggiunto. Eppure – ha detto il Ministro – con tutta la sua vivacità l'export rappresenta ancora meno del 15% del fatturato agroalimentare. C'è dunque un orizzonte libero da conquistare. Raggiungere quota 25% da qui al 2015 - ha concluso De Castro - è un traguardo possibile'.