Si è chiusa a Cremona la 62° edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte, quattro giorni di lavoro per tutta la filiera lattiero-casearia nazionale e internazionale che hanno dimostrato che il settore sta finalmente rialzando la testa dopo anni di difficoltà.

“Il comparto non ha risolto tutti i suoi problemi – ha dichiarato Antonio Piva, presidente di CremonaFiere – ma questa edizione della Fiera ha dato un forte segnale di cambiamento. Quote latte, prezzi, situazione internazionale, analisi dei mercati più importanti: ingredienti che hanno fatto di questa edizione una delle più significative e strategiche degli ultimi anni. Un’edizione dal grande valore aggiunto che ha dimostrato quanto tutte le istituzioni, associazioni professionali e operatori professionali stiano lavorando sodo per far sì che il lattiero-caseario riacquisti il ruolo che merita nello scenario economico internazionale”.
Gli stessi operatori professionali sono rimasti impressionati dal numero e dalla qualità di visitatori provenienti da tutto il mondo: 70.211, segno che l’appuntamento di Cremona è ormai arrivato al top delle manifestazioni di settore. Un risultato che si è evidenziato, nel corso dei quattro giorni di Fiera, con gli stand costantemente affollati da un pubblico altamente qualificato e specializzato, con la partecipazione di numerose delegazioni provenienti da ogni parte del mondo, con il gran numero di contratti conclusi in un crescendo di attività che confermano la Fiera come il punto di riferimento di tutto il settore.

I 27 convegni e seminari tecnico-operativi hanno registrato oltre 4.000 presenze, visti anche gli importanti temi trattati: dagli aggiornamenti per i veterinari alle politiche per il biogas, dalla presentazione del nuovo marchio Itala di Unalat agli Stati generali del latte. Quest’ultimo che ha visto la partecipazione di esponenti del settore provenienti da tutto il mondo che hanno tracciato un profilo preciso del comparto a livello internazionale e gettato le basi strategiche per un mercato sempre più globalizzato.
“La globalizzazione – ha infatti sottolineato Piva – costringe le imprese italiane a confrontarsi sempre più spesso con gli operatori e le politiche estere: una condizione che non deve essere vissuta come un problema, ma come una grande opportunità di ampliare il proprio giro di affari; proprio per questo cerchiamo di portare a Cremona il maggior numero di operatori stranieri. E i numeri ci stanno dando ragione: +10% di espositori e +15% di visitatori provenienti dall’estero; frutto, questo, della grande promozione che facciamo durante tutto l’anno sui principali mercati internazionali di riferimento".
Per quanto riguarda le istituzioni, a Cremona sono arrivati tra gli altri il ministro De Castro e i sottosegretari Letta, Patta e Tampieri. (Foto CremonaFiere)