La principale modifica apportata prevede che la percentuale dell'aiuto da concedere ai bieticoltori e ai fornitori di macchinari sia fissata al 10%, ma che i bieticoltori che rinunciano alla quota ricevano un pagamento aggiuntivo, versato con effetto retroattivo per evitare di penalizzare quanti hanno rinunciato alle proprie quote in precedenza. Un nuovo elemento consiste nella possibilità per i bieticoltori di chiedere aiuti, entro certi limiti, direttamente al fondo di ristrutturazione.
A titolo di incentivo supplementare, le aziende che rinunciano a un determinato quantitativo della propria quota nella campagna 2008/2009 saranno esentate dal pagamento del contributo di ristrutturazione per la parte di quota che era stata oggetto di ritiro preventivo nella campagna 2007/2008. La rinuncia alla quota per la campagna 2008/2009 verrà effettuata in due fasi: la prima fase (con scadenza al 31.1.2008) deve corrispondere come minimo al ritiro preventivo deciso nel marzo di quest'anno; è la condizione per poter passare alla seconda fase (con scadenza al 31.3.2008).
Dopo la prima fase, la Commissione avvertirà le aziende del rischio che corrono di subire un taglio non compensato nel 2010 se non partecipano alla seconda fase. Secondo la Commissione, le modifiche dovrebbero consentire la rinuncia a circa 3,8 milioni di tonnellate di quote di zucchero in aggiunta ai 2,2 milioni di tonnellate già abbandonate. Se entro il 2010 le rinunce alle quote saranno state insufficienti, la Commissione renderà obbligatoria la riduzione delle quote. Il livello di questa riduzione obbligatoria varierà a seconda della percentuale di quota cui ciascuno Stato membro avrà rinunciato nell'ambito del regime di ristrutturazione.
La commissaria all'Agricoltura e allo Sviluppo rurale Mariann Fischer Boel ha così commentato: "Mi compiaccio che i ministri abbiano approvato queste modifiche imprescindibili al fondo di ristrutturazione. Si tratta di un elemento essenziale della nostra riforma, che offre incentivi finanziari agli zuccherifici che non risultano competitivi con il prezzo più basso introdotto dalla riforma. Sono convinta che le modifiche approvate oggi spingeranno un maggior numero di aziende a rinunciare alle quote. Io le incoraggio vivamente a cogliere questa opportunità. La riduzione del prezzo renderà la vita più difficile ai produttori e dopo il 2010 non ci saranno più fondi per sostenere quelli costretti ad uscire di scena".
Principali modifiche approvate
· La percentuale dell'aiuto da versare ai bieticoltori e ai fornitori di macchinari sarà fissata al 10%, con uno speciale complemento d'aiuto per i bieticoltori, che potrà essere versato retroattivamente. Per la campagna di commercializzazione 2008/2009, i bieticoltori riceveranno un pagamento aggiuntivo di 237,5 euro per tonnellata di quota revocata.
· I bieticoltori saranno autorizzati a chiedere direttamente di rinunciare a una quota, fino a un massimo del 10% della quota spettante allo zuccherificio.
· La rinuncia alla quota per la campagna 2008/2009 verrà effettuata in due fasi: la prima fase deve corrispondere come minimo al ritiro preventivo deciso nel marzo di quest'anno, come condizione per poter passare alla seconda fase. Dopo la prima fase, le aziende saranno avvertite del rischio che corrono di subire una riduzione delle quote nel 2010 se non partecipano alla seconda fase.
· La formula di riduzione definitiva delle quote prevede un'alta percentuale di deduzione della quota revocata a livello di azienda, allo scopo di indurre maggiormente le aziende a partecipare al regime di ristrutturazione volontario.
· I bieticoltori possono beneficiare della compensazione elevata anche per le quote a cui rinunciano per la campagna 2009/2010, a condizione che presentino l'impegno vincolante già entro il 31 gennaio 2008. L'importante è ottenere la rinuncia alla quota e che l'impegno venga assunto il prima possibile, affinché la situazione risulti chiara già nel marzo 2008. Naturalmente, in quel caso il contributo di ristrutturazione sarà versato per il 2008/2009.
· Per quanto riguarda il regime di ritiro, a una prima decisione precedente la semina potrà far seguito un ulteriore ritiro in ottobre. Il ritiro non ridurrà il fabbisogno tradizionale di approvvigionamento per le raffinerie. Fino alla campagna di commercializzazione 2009/2010, gli Stati membri in cui si è già rinunciato alla quota saranno soggetti a un ritiro inferiore.
Per informazioni generali sulla riforma del regime di ristrutturazione del settore dello zucchero, cfr. IP/07/617.
http://ec.europa.eu/commission_barroso/fischer-boel/index_en.htm
http://ec.europa.eu/agriculture/capreform/sugar/index_en.htm
Il blog della commissaria Fischer Boel: http://blogs.ec.europa.eu/blog_fischerboel/page/fischerboel
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Fonte: Commissione europea