i ministri dell'Agricoltura dell'Unione europea hanno approvato oggi una serie di modifiche al regime di ristrutturazione del settore dello zucchero, destinate a rendere più efficace il regime e a ridurre a livelli sostenibili la produzione saccarifera dell'Unione europea. Il regime di ristrutturazione costituiva un elemento essenziale della riforma dell'Ocm zucchero del 2006, offrendo ai produttori che non sarebbero risultati competitivi con il nuovo prezzo ridotto, un incentivo finanziario per abbandonare il settore. Purtroppo, nei 2 anni di applicazione le rinunce sono state di gran lunga inferiori alle previsioni, per cui è stato necessario modificare il regime per renderlo più allettante. La principale modifica prevede che la percentuale dell'aiuto da concedere ai bieticoltori e ai fornitori di macchinari sia fissata al 10%, ma che i bieticoltori che rinunciano alla quota ricevano un pagamento aggiuntivo, versato con effetto retroattivo per evitare di penalizzare quanti hanno rinunciato alle proprie quote in precedenza. Un nuovo elemento consiste nella possibilità per i bieticoltori di chiedere aiuti, entro certi limiti, direttamente al fondo di ristrutturazione. A titolo di incentivo supplementare, le aziende che rinunciano a un determinato quantitativo della propria quota nella campagna 2008/2009 saranno esentate dal pagamento del contributo di ristrutturazione per la parte di quota che era stata oggetto di ritiro preventivo nella campagna 2007/2008. La rinuncia alla quota per la campagna 2008/2009 verrà effettuata in due fasi: la prima fase (con scadenza al 31.1.2008) deve corrispondere come minimo al ritiro preventivo deciso nel marzo di quest'anno; è la condizione per poter passare alla seconda fase (con scadenza al 31.3.2008). Dopo la prima fase, la Commissione avvertirà le aziende del rischio che corrono di subire un taglio non compensato nel 2010 se non partecipano alla seconda fase. Secondo la Commissione, le modifiche dovrebbero consentire la rinuncia a circa 3,8 milioni di tonnellate di quote di zucchero in aggiunta ai 2,2 milioni di tonnellate già abbandonate. Se entro il 2010 le rinunce alle quote saranno state insufficienti, la Commissione renderà obbligatoria la riduzione delle quote. Il livello di questa riduzione obbligatoria varierà a seconda della percentuale di quota cui ciascuno Stato membro avrà rinunciato nell'ambito del regime di ristrutturazione.