L’agricoltura ungherese guarda al futuro e la scommessa si chiama agroenergia. Un percorso già avviato, il gruppo multinazionale Tesco ha a disposizione il 6% degli impianti con biocarburante. Bioetanolo, ma anche biomasse e biogas e altre energie da fonti rinnovabili agricole, possono trasformare l’agrozootecnia ungherese. E una delle leve su cui contare, secondo il direttore dell’Ice, Istituto nazionale per il commercio estero Ungheria, Alessio Ponz de Leon Pisani, "sono i Fondi strutturali europei che facilitano gli investimenti nell’ambito dell’ambiente, dell’energia e delle tecnologie per la trasformazione". Cruciali saranno gli investimenti agricoli in ambito colturale, "già adesso sono in crescita le superfici coltivate a barbabietola da zucchero e no food, a girasole, e in modo particolare a mais". Accanto al bioetanolo, anche l’energia verde da biomassa legnosa sembra destinata a spiccare il volo. E le aziende italiane del "Fieragricola Europe Tour 2007" non hanno perso l’occasione per intrecciare rapporti di collaborazione con il ministero dell’Agricoltura ungherese e con realtà private. Secondo il direttore Ice, "l’Italia potrà implementare le forniture e l’export di trattori e altri mezzi". Un’altra prospettiva per l'Italia riguarda il comparto vitivinicolo. "Il Paese magiaro ha una forte vocazione vitivinicola – ricorda Ponz de Leon Pisani – . Il fatto che l’Ungheria non abbia un’industria sviluppata in ambito di macchinari e tecnologie per l’imbottigliamento e per la filiera agroalimentare apre le porte all’Italia". "Dopo la caduta del regime comunista – aggiunge il direttore – sono state promulgate leggi per rilanciare l’agricoltura. Questo ha favorito l’ingresso di capitali stranieri, comprese quelli italiani. L’Ungheria vuole mettere un freno agli acquisti di terreni di cittadini non ungheresi, per evitare che gli agricoltori magiari subiscano effetti troppo pesanti della globalizzazione". Budapest è riuscita ad ottenere dall’Ue una deroga, dal 2011, sulle compravendite dei terreni. Il prossimo 25 settembre il ministro per le Politiche agricole, Paolo De Castro, avrà un incontro a Budapest col collega magiaro per sviluppare un accordo bilaterale riguardante questa incognita.