Terminato il workshop di Lubiana, dove per le aziende italiane impegnate nel "Fieragricola Europe Tour 2007" di Veronafiere si sono aperte nuove opportunità commerciali con la Slovenia (in alcuni casi sono stati presi contatti per forniture di 100 veicoli). Ad analizzare questo promettente mercato è il direttore dell’Ice, Istituto nazionale per il commercio estero in Slovenia Florindo Blandolino. "Le aziende italiane che hanno partecipato al workshop (Landini, McCormick Italia, Ferrari, Pasquali, BCS, Vaia Rimorchi, Silvercar Rimorchi, Laverda, ADR Assali, Trelleborg, Preti Mangimi, Image Line, Larus, CNER-Fiper, BioMega, Alasia) non avranno difficoltà a consolidare rapporti commerciali o a intraprendere gli scambi. La Slovenia in agricoltura ha prospettive buone di crescita". "Nel comparto del legname – spiega - esistono grandi società per il controllo del patrimonio boschivo, ma mancano i consorzi". Ottima la qualità dei vini. "In Slovenia guardano al modello italiano – prosegue Blandolino – e da 7/8 anni si producono vini ottimi nelle regioni di Goriska Brda e Prekmurje. Manca totalmente una politica di brand, "sarebbe interessante per gli imprenditori italiani cercare partnership in Slovenia, che deve comunque trovare la forza per l’aggregazione nel comparto agricolo. "Ci sono circa 25mila microaziende a conduzione familiare. Stanno crescendo i servizi per l’agricoltura e la meccanizzazione italiana è apprezzata". E' un mercato interessante per la meccanizzazione. In base ai dati Unacoma, Unione nazionale costruttori macchine agricole il numero di trattori è raddoppiato fra il 2004 (709 unità importate dall’Italia) e il 2006 (1.418): crescita in valore da 11.985.000 euro a 26.522.000.