Il comitato per lo sviluppo rurale (composto da rappresentanti dei 27 Stati membri) ha espresso oggi un parere positivo sui Programmi di sviluppo rurale presentati dalla Germania (quadro nazionale + 5 Länder), dall'Irlanda, dall'Italia (Provincia di Bolzano ed Emilia-Romagna), dall'Irlanda del Nord, dalla Polonia e dalla Slovenia per il periodo di programmazione finanziaria 2007-2013. Questi programmi sono intesi a garantire le infrastrutture, creare nuove fonti di reddito per le regioni rurali, promuovere la crescita e combattere la disoccupazione. La Commissione deve ancora procedere all'adozione formale dei programmi nelle prossime settimane. L'approvazione dei programmi degli altri paesi e regioni seguirà nei prossimi mesi.
"Si tratta della terza serie di programmi di sviluppo rurale che viene approvata dal comitato", ha dichiarato Mariann Fischer Boel, commissaria per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale. "Una politica di sviluppo rurale più forte è essenziale per il futuro delle nostre aree rurali. Questi fondi contribuiranno alla diversificazione del settore agricolo, ma andranno anche a finanziare importanti progetti ambientali e creeranno lavoro in settori diversi dall'agricoltura".
Per ulteriori informazioni sui vari programmi:
Germania: MEMO/07/311, Irlanda: MEMO/07/310, Italia: MEMO/07/312
Irlanda del Nord: MEMO/07/309, Polonia: MEMO/07/308, Slovenia: MEMO/07/307

Contesto
Nell'ambito della radicale riforma della Politica agricola comune (Pac), avviata nel 2003, anche la politica di sviluppo rurale è stata oggetto di revisione. La Commissione ha condotto un'analisi approfondita della politica di sviluppo rurale, comprendente una "valutazione di impatto estesa" della futura Psr ed ha presentato una proposta nel luglio 2004. Nel settembre 2005, il Consiglio ha adottato le disposizioni relative ad una nuova politica di sviluppo rurale per il periodo 2007-2013 [1], i cui principi ispiratori sono "continuità e cambiamento".
La nuova normativa continua ad offrire una serie di misure per le quali gli Stati membri possono ottenere finanziamenti comunitari nell'ambito di programmi integrati di sviluppo rurale.
Cambia però la maniera in cui sono elaborati tali programmi, con un accento più forte sui contenuti strategici e sullo sviluppo sostenibile delle aree rurali. A questo scopo, la futura Psr si impernia su tre settori centrali di intervento, definiti di comune accordo (i cosiddetti assi):
· miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale;
· sostegno alla gestione del territorio e miglioramento dell'ambiente;
· miglioramento della qualità di vita e promozione della diversificazione delle attività economiche nelle zone rurali.

[1] Regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio , del 20 settembre 2005