Cresce mediamente del 30% annuo l’export agroalimentare italiano, che nel 2006 è ammontato a 360 milioni di euro. Prodotto di punta è il vino, con crescite record nei primi due mesi del 2007 (+81% in valore pari a 8,671 milioni di euro contro 4,785 dei primi due mesi del 2006 e quasi +500% in quantità, per un totale di circa 6,252 milioni di litri a gennaio-febbraio 2007 contro 1,262 dei primi 2 mesi del 2006).
L’inizio d’anno con scintille per l’export enologico italiano in Russia mette in evidenza che i produttori vitivinicoli stanno sfruttando al massimo la possibilità offerta dalla chiusura delle frontiere ai vini moldavi e georgiani decretata dal Governo russo all’inizio del 2006, occupando nuove importanti quote di mercato. Sotto questi buoni auspici è partita la 4a edizione di "Vinitaly Russia", dal 4 al 7 giugno a Mosca e San Pietroburgo, che vede coinvolti oltre un centinaio tra produttori ed esportatori italiani, accompagnati dal ministro per le Politiche agricole, Paolo De Castro, che ha inaugurato la manifestazione con il suo collega russo Alexei Gordeyev. "La Russia – dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – ha raddoppiato il consumo pro capite nel giro di tre anni, raggiungendo 6,2 litri. Importante ora è continuare a fare promozione, perché la crescita dei consumi può essere garantita solo con programmi culturali ed educativi". "Vinitaly Russia" è realizzato in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole, Buonitalia, l’Ice, Istituito nazionale per il commercio con l’estero e Fiere di Parma.