Muovendo dal principio che la cultura enogastronomica è fondamentale per mantenere elevato il valore dell’agroalimentare, Buonitalia ha attivato progetti di internazionalizzazione sui mercati europei (azioni promozionali per 4 milioni di euro) che in Russia, Cina e Giappone con la realizzazione di punti vendita di prodotti italiani. In alcuni casi si tratta di ‘angoli’ di acquisto all’interno delle catene di distribuzione locale. Portare il made in Italy agroalimentare all’estero, significa contrastare il fenomeno delle contraffazioni: una realtà che nasce dall’impossibilità del consumatore di trovare sugli scaffali quanto cerca. E poiché sono i ‘veri prodotti di qualità italiani’ a rendere prestigiosa la cucina del Belpaese, tra le iniziative presentate al Mipaaf da Buonitalia, c’è la pubblicazione di una nuova e prestigiosa Guida Zagat dei ristoranti italiani negli Usa. Nascerà dalle valutazione espresse da oltre 50 milioni di ‘foodies’, gli appassionati del cibo di 45 città degli States, su oltre mille ristoranti che preparano piatti a base di prodotti ‘made in Italy’. "Oggi il valore dell’export italiano negli Usa è di 2 miliardi di euro – ha sottolineato il ministro – ed è su questo mercato che l’Italia registra, soprattutto per il vino, le migliori performance”. “Attraverso il nostro programma in Usa – ha aggiunto il presidente di Buonitalia Emilio De Piazza – vogliamo raddoppiare le quote di esportazione italiana”. “Buonitalia è uno strumento di raccordo importante, che accompagna i progetti - ha detto De Castro -. Le imprese devono scommettere di più sull’export e fare sistema tra fiere nazionali ed internazionali, Istituto del commercio estero, associazioni, consorzi, privati e istituzioni”.