Doppio bollino blu per i prodotti biologici. E' quanto prevede il Protocollo d’intesa sottoscritto l’11 aprile a Roma, al Cnel alla presenza del ministro per le Politiche agricole Paolo De Castro, dal sindacato di categoria Uila-Uil e dall’Aiab. Non più solo garanzia di alimenti frutto di un’agricoltura libera da fitofarmaci e rispettosa dell’ambiente ma anche garanzia che quei prodotti siano realizzati da aziende che applicano i contratti di lavoro e rispettano la legislazione sociale, promuovendo così il lavoro di qualità. Aiab e Uila, Unione italiana lavoratori agroalimentari, individuano nel sistema di certificazione del biologico lo strumento da utilizzare anche nella sfera della certificazione sociale d’impresa e si apprestano a definire insieme i contenuti di un s istema volontario di certificazione per le aziende agricole biologiche. “Puntiamo a un sistema di certificazione sociale volontaria - ha dichiarato Stefano Mantegazza, segretario generale dell’Uila-Uil - lo studieremo in modo che non sia un aggravio per l’imprenditore ma un’opportunità per differenziare il prodotto: chi compra un prodotto biologico deve essere in grado di comprendere che dietro ci sono caratteristiche d’eccellenza”. “Nel mondo agricolo c’è tanto lavoro nero, ed è una piaga che va combattuta - ha spiegato Andrea Ferrante, presidente di Aiab -. Il protocollo servirà ad avviare una ricerca congiunta per legare il modello produttivo biologico alla qualità del lavoro”. Aiab e Uila si impegnano a promuovere “una nuova politica agricola comunitaria sostenibile e basata sul lavoro” indirizzando i Piani di sviluppo rurale verso la promozione del biologico, ad accrescere l’occupazione nel settore, a favorire pari opportunità, a sviluppare la formazione professionale e la ricerca scientifica. In particolare individuano in Agriform il soggetto per veicolare attività formative e nella Fondazione Argentina Altobelli il soggetto sostenitore del progetto avviato da Aiab per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica.