485 aziende industriali oltre ai numerosissimi e qualificati allevatori presenti, e 68.815 visitatori riconoscono un ruolo primario alla Fiera Internazionale del Bovino da Latte che, nonostante il settore lattiero-caseario stia vivendo una crisi ormai decennale, esprime tutta la vitalità di un comparto che produce uno dei più grandi moltiplicatori economici industriali, e che spazia dalla più avanzata tecnologia allevatoriale, a quella agricola, a quella della trasformazione.
La rilevanza internazionale della Manifestazione è confermata da un incremento degli espositori esteri pari al 33% e da un aumento di visitatori stranieri del 15%.
Questi dati sono in chiara controtendenza sia rispetto alle manifestazioni europee e internazionali dello stesso settore sia in assoluto, se confrontati con gli altri appuntamenti internazionali che si svolgono in Italia.
Da sottolineare anche la forte presenza dei media stranieri (73, complessivamente, i giornalisti accreditati) che hanno riportato nei rispettivi Paesi una straordinaria documentazione sia del livello qualitativo raggiunto dai vari segmenti della filiera della produzione di latte e formaggi italiani, a partire dalla fase zootecnica, sia dell’esposizione, ospitata nel moderno ed efficiente quartiere fieristico di Cremona, che può contare oggi su 4 padiglioni completamente attrezzati per un totale di 55.000 mq di superficie espositiva coperta.
Una Manifestazione, quindi, che con sempre maggiore vigore è impegnata sul fronte della difesa del settore, mettendo in campo tutte le forze di cui dispongono i protagonisti della filiera lattiero-casearia, punta di diamante dell’agroalimentare nazionale: attenta selezione genetica, innovazione tecnologica a tutti i livelli, controlli accurati che garantiscono produzioni eccellenti.
Il risultato è una vetrina con tutto il meglio del settore, dagli animali alle attrezzature.
La Fiera Internazionale del Bovino da Latte è anche un momento fondamentale dal punto di vista di orientamento del settore: importanti, infatti, le prese di posizione politiche delle Associazioni e Istituzioni presenti ai Terzi Stati Generali del Latte, che hanno cercato di delineare al meglio gli scenari futuri del comparto e le strategie più efficaci per affrontare i mercati.
Complessivamente, i 25 convegni e seminari tecnico-operativi sono stati frequentati da oltre 3.500 addetti ai lavori.
Numerose anche le anteprime uscite da questa edizione, a partire dal Codex Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici) che garantisce una maggiore sicurezza degli alimenti per gli animali, a tutto vantaggio del consumatore finale.
“Quest’anno abbiamo fatto un altro importante passo in avanti nel proporci come il più importante evento del settore a livello internazionale – ha dichiarato Antonio Piva, presidente di CremonaFiere. L’ulteriore crescita dimensionale, grazie al nuovo padiglione con cui abbiamo potuto soddisfare molte nuove richieste da parte di aziende espositrici, e lo spessore dei contenuti tecnici e politici emersi dai convegni hanno impressionato tutti gli addetti ai lavori. L’obiettivo di una maggiore internazionalizzazione è stato centrato, e la soddisfazione degli espositori con cui ci siamo confrontati è la conferma che la Fiera Internazionale del Bovino da Latte è il fiore all’occhiello, dal punto di vista fieristico, non solo di CremonaFiere, ma dell’intero settore lattiero-caseario. Per quanto riguarda il numero dei visitatori professionali, tengo a sottolineare che sono aumentati ancora nonostante quest’anno, per la prima volta, non fosse organizzato il salone Italpig dedicato ai suini, che ha sempre attirato numerosi professionisti di quel settore che ora si rivolgono a Suinitalia, la nuova Manifestazione che abbiamo lanciato lo scorso aprile.”