In questi giorni la Commissione Europea ha stabilito di destinare all'Italia quasi 47 milioni di euro per risarcire gli allevatori dai danni subiti per gli episodi di influenza aviaria registrati nel nostro Paese a inizio 2022.

L'ultimo caso di influenza aviaria era stato registrato in provincia di Ravenna a inizio aprile. Prima che in Emilia Romagna, il virus si era presentato in Lombardia e in Veneto e poi in Piemonte e giù sino alla Toscana.

 

Sono in totale 23 i focolai che da inizio 2022 ad aprile dello stesso anno hanno imperversato negli allevamenti avicoli.

A dispetto dei rapidi interventi di contenimento dell'infezione, sono ingenti i danni derivanti sia per gli abbattimenti necessari, sia per il blocco delle attività di allevamento e commercializzazione.


Richiesta di aiuto

Purtroppo altri focolai della malattia si sono ripresentati nei mesi seguenti, tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023.

Nel frattempo l'Italia ha però provveduto a chiedere aiuto a Bruxelles per fronteggiare il danno economico dei focolai di inizio 2022.

 

Non si può dire che la risposta sia stata rapida, ma accontentiamoci del suo esito positivo.

I fondi che l'Unione Europea prenderà dalla riserva agricola per destinarli a questa finalità assommano 46,670 milioni di euro.

Cifra che scaturisce da una serie di accertamenti per fissare gli importi di compensazione per animali e per uova.

Ma si tratta solo della metà dell'importo complessivo, che dovrà essere completato per la parte residua da risorse nazionali.


Attenti ai vincoli

Nell'erogare queste risorse la Commissione Europea precisa che ne potranno beneficiare solo le aziende situate nelle zone coinvolte dalle misure di contenimento dell'infezione e limitatamente ai 23 focolai riscontrati.

Per evitare doppi rimborsi è poi precisato che le perdite subite non dovranno essere state compensate da aiuti di Stato o assicurazioni.

 

Ora si attende che il regolamento attuativo sia pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea e si auspica entri in vigore già dall'inizio del prossimo febbraio.

Importante segnalare che i pagamenti cofinanziati dalla riserva agricola dovranno essere effettuati entro il 30 settembre del 2024.

Si spera non ci siano ritardi, già si è atteso troppo per questo via libera.