È accaduto infatti che qualche maleducato ha lanciato dal finestrino della propria autovettura una lattina di alluminio mentre percorreva una strada di campagna nei pressi dell'azienda agricola di Philipona. La lattina è finita nel prato e lì è rimasta fino a quando l'agricoltore è passato con la falciatrice per il taglio dell'erba. Il contenitore è stato risucchiato e ridotto in frammenti. I pezzi di alluminio sono stati poi raccolti dalla rotopressa, miscelati nella razione unifeed e serviti alle bovine dell'allevamento.
I frammenti di alluminio hanno causato delle lacerazioni a livello dell'apparato gastrointestinale di un animale e il proprietario, dopo sette giorni di agonia della bestia, ha proceduto all'abbattimento. Un danno economico ingente, oltre al dolore di vedere un proprio capo soffrire inutilmente.
"In una settimana ha perso più di cento chili. Non mangiava più. Non beveva più. È stata un'agonia", ha raccontato Philipona alla stampa locale. "Analizzando la sua carcassa, il veterinario ha scoperto che le sue viscere erano lacerate. Il littering è una piaga, non potete immaginare i rifiuti che trovo nei miei campi".
La piaga del littering
Nel Nord Europa casi simili non sono rari anche se la loro frequenza è molto bassa. In pochi si rendono conto del danno collaterale che un gesto di inciviltà può causare ad un animale e all'azienda agricola. La stampa svizzera riporta periodicamente le storie di animali abbattuti a causa dell'ingestione di frammenti di lattine. Come il caso della vacca Agnes, oppure di Bavona, la mucca dei record, che nella sua vita aveva prodotto 183.626 litri di latte, meritandosi un riconoscimento. Anche lei è stata abbattuta dal suo proprietario, Adrian Kissling, dopo avere ingerito frammenti di lattina.Se quelli elencati sono avvenimenti estremi, è molto comune che gli animali ingeriscano piccoli frammenti di vetro o di alluminio o di altri materiali che causano piccole lesioni all'apparato gastrointestinale. Ferite che non uccidono, ma che provocano dolori cronici e causano un abbassamento della produttività.
Da una breve ricognizione effettuata da AgroNotizie presso le associazioni di allevatori italiani non sono emersi casi simili. Il problema principale inerente l'ingestione di corpi estranei era quello legato all'utilizzo del filo di ferro per la legatura delle rotoballe. Capitava infatti che frammenti metallici finissero nella razione delle bovine causando lesioni al reticolo. Ferite che potevano portare a peritoniti e al decesso delle bestie. Casi che sono diminuiti sensibilmente da quando per conservare il fieno si utilizzano fibre plastiche.