E sei. Tanti sono i focolai di influenza aviare registrati sino ad ora. Mentre i primi cinque hanno interessato insediamenti produttivi di grandi dimensioni, tutti fra loro collegati facendo capo alla stessa impresa produttiva (Eurovo), il sesto, a sorpresa, si è verificato in un piccolo pollaio a carattere familiare. In questo caso non c'è stata l'ecatombe di animali soppressi, ma solo l'abbattimento di appena tre galline. Sorprende, ma non troppo, anche la lontananza di questo piccolo allevamento dai precedenti cinque. Siamo ancora in provincia di Ferrara, a Bondeno, ma fuori dall'area di sorveglianza (che si estende oltre quella di “protezione”) istituita attorno ai precedenti casi di malattia nel ferrarese.
Quali le considerazioni trarre da questo ulteriore episodio di influenza? Anzitutto la conferma delle capacità di questo virus di “muoversi” e di colpire. Poi l'efficienza dei servizi veterinari, cui va il merito di aver prontamente individuato il nuovo focolaio anche se si è presentato fuori dalle aree di massima attenzione e per di più in un micro allevamento, che proprio per la sua piccola dimensione più facilmente potrebbe sfuggire ai controlli.

Controlli serrati
Con la conferma del sesto caso, il già severo programma di eradicazione del virus ha subito un'ulteriore accelerazione. Già dal sei settembre, contestualmente alla conferma della presenza del virus da parte dell'Istituto zooprofilattico delle Venezie (centro di referenza per l'influenza aviare), il ministero della Salute ha disposto che in tutta l'Emilia Romagna si proceda ad un controllo straordinario di tutti gli allevamenti avicoli. Ciascuna Ausl, con cadenza quindicinale, dovrà così provvedere al campionamento di tutti gli allevamenti di svezzatori nei quali siano presenti animali di età superiore ai 20 giorni. In ogni allevamento dovranno essere raccolti 20 campioni di sangue e altrettanti tamponi tracheali. Se fra le specie presenti vi sono poi anatre e oche si dovranno aggiungere 10 tamponi cloacali. Gli allevamenti dovranno inoltre tenere aggiornato un registro di carico e scarico per la rintracciabilità delle partite di animali.

Altri abbattimenti
E non è finita qui. Resta il timore che altri allevamenti a carattere intensivo collegati funzionalmente al gruppo Eurovo possano essere sotto la minaccia del virus. E' il caso degli insediamenti produttivi che si trovano a Lugo, in provincia di Ravenna. Così è partita dalla locale Ausl la proposta di procedere all'abbattimento precauzionale di tutti gli animali. Proposta che è stata accolta e che comporterà un'altra ecatombe di 100mila capi. Al danno immediato si aggiunge quello legato al blocco della movimentazione dei prodotti avicoli, tanto che da più parti si è alzata la richiesta di interventi urgenti per il settore avicolo. Per Coldiretti è indispensabile intervenire con misure di sostegno. In ballo ci sono anche molti posti di lavoro, come evidenziato dal presidente di Assoavi, Anna Maldini.