La genetica questa volta non c'entra, se non quella tipicamente aziendale di Pioneer Hi-Bred. Quando si parla di fibra del foraggio, infatti, solo il 5% è influenzato dalla genetica della coltura. Il rimanente 95% viene influenzato dalle condizioni di crescita, ovvero dal bilancio termico e idrico che si viene a creare in campo durante il ciclo vegetativo, Come pure dal momento e dalle modalità di trinciatura e dalla qualità delle fermentazioni in trincea. Una volta portato in azienda, il foraggio va in sostanza processato e infine somministrato per come è stato raccolto, e qui possono iniziare i problemi. Nutrizionisti e formulisti hanno infatti da elaborare centinaia di variabili quando debbano comporre la razione, variabili dovute alle differenti caratteristiche degli alimenti che devono miscelare. Tanto più sarà accurata la scelta delle percentuali di ogni singolo componente, tanto più sarà digeribile e bilanciata la razione. Con tutti i benefici che ne conseguono per la salute e la produttività dell'animale da allevamento.
Pioneer Hi-Bred ha da tempo focalizzato molte delle proprie risorse sull'assistenza post-raccolta. Migliaia di analisi vengono effettuate ogni anno dai tecnici e dai laboratori Pioneer Hi-Bred, affinché ogni azienda abbia un quadro il più possibile esaustivo sulla qualità dei propri raccolti e del proprio lavoro. Grazie alle sue strumentazioni, la società è in grado di offrire alle aziende, in tempi brevissimi, informazioni indispensabili per ottimizzare la propria operatività. Per esempio, può dire all'allevatore se il proprio silomais è stato messo in trincea in modo ottimale, oppure se vi sono delle disomogeneità di densità e di temperatura all'interno della massa. Ma il cuore dei servizi offerti ai foraggicoltori è rappresentato dall'analisi chimica e nutrizionale completa del foraggio con tecnologia NIR, che scende più in dettaglio nella valutazione della composizione e della qualità del foraggio raccolto. Compreso il suo grado di digeribilità e il contenuto in lignina.
Ora, proprio in tema di digeribilità, Pioneer Hi-Bred si spinge un passo oltre. Nuove apparecchiature NIR ancor più sofisticate forniscono responsi sul prodotto sempre più precisi anche su questo importante parametro. Lunghe, complesse e continue tarature sono necessarie per il corretto funzionamento dei macchinari. Questo perché ogni dato fornito dallo strumento è tanto più affidabile quanto più numerosi sono i punti della retta di taratura ottenuta per confronto con dati analitici di laboratorio. Ogni tipologia di foraggio necessita quindi una propria curva di calibrazione, come pure le differenti condizioni alla raccolta devono essere state preventivamente modellizzate per esser tenute proficuamente in conto al momento dell'analisi NIR per la digeribilità. In caso di risultato anomalo, cioè deviante dal range dei dati fino a quel momento raccolti, il campione viene addirittura spedito negli Stati Uniti, per poi essere analizzato in laboratori specializzati. Laboratori dove si utilizzano metodi basati sull'utilizzo di liquidi ruminali altamente standardizzati, per poter dare responsi il più possibile affidabili.
Ma l'affidabilità del dato non è tutto. Anche la celerità di diffusione del dato è fondamentale. Fino ad oggi i nutrizionisti che lo richedevano potevano ricevere da Pioneer le analisi in versione cartacea o come report in normali file archiviabili, come dei pdf per esempio. Li dovevano leggere, ne dovevano ricavare i dati e, infine, li dovevano inserire in software dedicati. Ora, grazie alla collaborazione di Pioneer Hi-Bred con le due più importanti piattaforme software utilizzate in Italia (RUM&N e Fabermatica), i responsi giungono a nutrizionisti e formulisti in un formato importabile direttamente nel software. I dati, cioè, non devono più essere attinti uno per uno dai report e poi ridigitati, con grande vantaggio per il nutrizionista sia in termini di risparmio di tempo, sia in termini di accuratezza del lavoro. In più, il rapporto elettronico assicura una maggiore qualità del dato e la completezza dell’analisi, in quanto vengono considerati anche parametri minori come il contenuto in microelementi. Il software, alimentato con il report informatizzato, consente poi di ottimizzare la composizione della razione, fornendo formulazioni perfezionate proprio sulla base dei componenti a disposizione dell'azienda. In sintesi, le analisi sono più complete e i tempi operativi si riducono drasticamente, a vantaggio degli alimentaristi, delle aziende agricole e degli animali, che potranno sempre trovare, in mangiatoia, una razione completa e perfettamente bilanciata.