Cresce la produzione di prosciutto crudo non Dop che (a gennaio 2010 su gennaio 2009) ha avuto un incremento produttivo del 35,5%. Mentre le due Dop nazionali registrano risultati di segno opposto: cresce, anche se di poco, la produzione di prosciutto San Daniele (+0,8% gennaio 2010 su gennaio 2009), marca percentuali pesantemente negative quello di Parma (-8,2%).

Lo sottolinea in un comunicato stampa Confagricoltura, preoccupata dalla perdita di terreno del prodotto italiano di eccellenza. "Questo settore – spiega l'organizzazione agricola - ha fatto della qualità la sua bandiera, con due dop importanti che valorizzano l'allevamento e la trasformazione nazionale. La crescita esponenziale del prodotto 'generico' provoca una diffusa omogeneizzazione qualitativa delle produzioni suinicole nazionali con conseguente e costante ribasso della qualita' dei prosciutti e del livello dei prezzi del prodotto fresco".

Le produzioni tradizionali, evidenzia l'organizzazione agricola, non riescono più ad indirizzare come un tempo facevano e come dovrebbero ancora fare l'andamento dei corsi. Per questi motivi,  Confagricoltura sollecita un impegno concreto a tutela della qualità, Con precisi interventi la cui realizzazione-applicazione è ormai imprescindibile se si vuole evitare che il comparto venga ulteriormente trascinato verso il  basso.