La campagna 2015 era stata caratterizzata da un inverno particolarmente mite, che aveva inizialmente alimentato i timori di un deficit produttivo, in particolare per le varietà con più fabbisogno in freddo. A livello europeo il raccolto è poi risultato nella media e in taluni casi addirittura superiore alle previsioni.
Il mercato delle albicocche lo scorso anno non ha avuto le stesse difficoltà riscontrate da pesche e nettarine anche grazie ad un’offerta nel complesso nella norma e non eccedentaria. Quest’anno l’andamento climatico è stato piuttosto altalenante in tutta Europa.
L’inverno è stato generalmente mite; alcune gelate hanno interessato poi tra fine febbraio e marzo diverse zone, in particolare nella Regione di Murcia in Spagna.
In altri Paesi, come l’Italia, la fioritura è stata penalizzata da pioggia e sbalzi termici, mentre in Francia si sono verificate grandinate nel mese di aprile. Tutto questo ha contribuito a delineare un quadro produttivo a livello europeo inferiore allo scorso anno: con circa 443mila tonnellate previste, il raccolto di albicocche si pone sull’11% in meno rispetto allo scorso anno ed in diminuzione del 16% rispetto alla media.
In Grecia si prevedono 54.800 tonnellate, produzioni in crescita dopo l’offerta particolarmente deficitaria del 2015, con quantitativi più prossimi alla media. In Italia, con circa 163mila tonnellate, le previsioni si posizionano sul -19% rispetto al 2015. Nel Nord Italia la situazione si delinea simile allo scorso anno, mentre nel Sud sembra prospettarsi un calo di circa il 30% sempre sul 2015.
In Spagna si prevede un raccolto di circa 110mila tonnellate, l’1% in meno rispetto allo scorso anno ma il 32% rispetto alla media. Il calo produttivo conseguente alle gelate che hanno colpito alcune aree spagnole sembra essere stato compensato dall’entrata in produzione di nuovi impianti.
In Francia si stima un raccolto di 115.600 tonnellate, in flessione del 26% rispetto allo scorso anno e -27% rispetto alla media, con la Regione Rhône-Alpes ch sembra essere quella più penalizzata dagli eventi climatici.
"La produzione di albicocche - dichiara Elisa Macchi, direttore del Cso Italy - si sta delineando come molto importante, con un crescente interesse da parte dei produttori in tutti i Paesi europei. Si registra infatti una crescita delle superfici in Spagna, oltre che in Italia ed un rinnovo parietale anche in Grecia e Francia. La situazione che si prospetta oggi è solo un’indicazione previsionale dello stato attuale della coltivazione, che sarà aggiornata con dati più precisi tra fine maggio e inizio giugno. Quello che è certo è che non siamo di fronte a una produzione eccedentaria in Europa”.